Con grande orgoglio scopriamo che l’Italia nel 20202021 ha raggiunto con 15 anni di anticipo l’obiettivo dato dall’UE, fissato per il 2035, cioè il riciclo di imballaggi di carta e cartone dell’85%; infatti si attesta all’87,3% contro la media europea del 79,3%. Il nostro paese è al secondo posto, nell’UE, dopo la Germania, per recupero e riciclo dei rifiuti. E non finisce qui. Symbola, fondazione che si occupa della qualità italiana, sottolinea l’ottimo risultato italiano nell’applicazione dell’economia circolare, una sfida sostenibile che usa materiali di scarto per dar loro nuova vita. Presupposti di fondo per questa sfida: recupero e riciclo. Uno zoom in Toscana. Nel 2019, la Toscana ha differenziato il 60% dei rifiuti. Prato, al primo posto, Lucca al secondo, hanno contribuito con un ottimo riciclaggio. L’intervista al referente di Lucart, azienda cartaria lucchese, è stata per noi molto utile. Lucart usa carta, pura cellulosa e Tetra Pak. Il Tetra Pak è formato da pura cellulosa non sbiancata (74%), da alluminio (4%) e da polietilene (plastica 22%), nessuno
scarto dunque. L’Al.Pe (alluminio e politiliene) viene spezzettato e riusato anche nelle aziende
plastiche per prodotti vari. Per fare solo un esempio, con Al.Pe sono state rivestite nella Laguna di Venezia, le briccole, un tempo pali in legno con costante bisogno di manodopera, adesso pali d’acciaio, quasi eterni. Un ciclo importante che, attraverso strategie circolari, va dai rifiuti al prodotto: uno spiraglio verso il futuro.