
PRESSPHOTO Firenze, presidio Montblanc Giuseppe Cabras/New Press Photo
Firenze, 1 luglio 2025 – Si apre oggi il processo promosso da sei lavoratori contro Z Production e Pelletteria Richemont Firenze, società con sede a Scandicci incaricata di gestire l’esternalizzazione della produzione di borse per il marchio Montblanc. L’azienda è parte della Compagnie Financière Richemont, fondo finanziario con sede a Ginevra che controlla diversi marchi del lusso, tra cui appunto Montblanc.
In concomitanza con l’udienza, il sindacato Sudd Cobas e la Campagna Abiti Puliti hanno organizzato alle 10.30 del 1 luglio una conferenza stampa davanti alla boutique Montblanc di via Tornabuoni, a Firenze, per rendere noti i dettagli del ricorso. Secondo gli organizzatori, la causa, se vinta, potrebbe rappresentare un precedente importante. «Se i sei operai che lo promuovono dovessero vincere, si potrebbe arrivare al riconoscimento per la prima volta della responsabilità diretta di un grande marchio per le condizioni di lavoro nella propria filiera produttiva, smascherando un sistema controllato dai grandi brand della moda che non producono le proprie borse, ma ne esternalizzano la produzione, al massimo ribasso». Replica Montblanc: «Non riteniamo opportuno commentare il procedimento giudiziario attualmente in corso, nel rispetto del decorso dell’iter processuale. È però importante chiarire che la decisione dell’ex fornitore Z Production di procedere al licenziamento di suoi sei dipendenti è stata una scelta autonoma dell'azienda, avvenuta quasi 18 mesi dopo la notifica e 10 mesi dopo la risoluzione del contratto fra Pelletterie Richemont Firenze e Z Production che, peraltro, come avviene per tutti i fornitori, non prevedeva un vincolo di esclusiva». «Riponendo la massima fiducia nel lavoro della magistratura – conclude Montblanc – respingiamo ogni accusa, ribadendo il nostro costante impegno per il rispetto dei diritti dei lavoratori in tutte le nostre attività e lungo la nostra catena di fornitura».
Per il sindacato e i lavoratori è anche la prima volta davanti alla boutique fiorentina dopo la vicenda del cosiddetto “daspo antisindacale”. A gennaio 2025, infatti, ricorda Sudd Cobas, Montblanc aveva presentato un ricorso al Tribunale civile di Firenze, poi ritirato, chiedendo il divieto per la sigla sindacale di manifestare entro 500 metri dal proprio negozio.