LORENZO OTTANELLI
Cultura e spettacoli

Firenze e la Biblioteca Serlupiana: passaggio di consegne, una cerimonia tra festa e commozione

Il patrimonio trasferito al Kunsthistorisches Institut in Florenz. Una donazione, questa, che rappresenta la più importante di sempre per l’istituto tedesco che ha sede nel capoluogo toscano

Un momento della cerimonia che si è svolta a Firenze: il patrimonio della Biblioteca Serlupiana passa di mano

Un momento della cerimonia che si è svolta a Firenze: il patrimonio della Biblioteca Serlupiana passa di mano

Una mattinata di festa e commozione quella che si è svolta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, pieno per la cerimonia che siglava il passaggio della Biblioteca Serlupiana dai Principi di Lucedio, Don Raffaele e Donna Leatitia Carrega Bertolini, al Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max Planck Institut (KHI).

Una donazione, questa, che rappresenta la più importante di sempre per l’istituto tedesco che ha sede nel capoluogo toscano. La Biblioteca Serlupiana, infatti, conta più di 14mila volumi, un archivio di oltre 250 incunaboli e poi manoscritti, autografi, libri illustrati che sono datati dal 1470 al 1940. Cinque secoli di storia, quindi, tutti presenti in questa biblioteca unica al mondo e che rappresenta uno dei più importanti esempi di memoria del sapere europeo, capace di segnare la ricerca internazionale.

È per questo che stamattina la sindaca Sara Funaro ha voluto celebrare i due coniugi con il Marzocco della Città di Firenze in una cerimonia solenne. Accanto a lei erano presenti il direttore del Kunst, il professor Gerhard Wolf, Maddalena Fossombroni, fondatrice di Todo Modo e della casa editrice Picopress, il professore della Sorbona e del Centre André-Chastel, Stéphan Toussaint. E poi, ospite d’eccezione, il presidente della Max Planck Society, l’associazione che raggruppa più premi Nobel al mondo e di cui il KHI fa parte, il biologo di fama internazionale Patrick Cramer.

Un impegno importante, quindi, che fa diventare la Biblioteca Serlupiana da privata a pubblica. Una raccolta, questa, iniziata il secolo scorso, negli anni Venti, dal conte Filippo Serlupi Crescenzi e dalla moglie Gilberta von Ritter de Zahony e che è stata conservata e ampliata proprio da Don Raffaele e Donna Laetitia Carrega Bertolini.

Oltre ai volumi, è stata donata anche la documentazione che traccia la storia della collezione, offrendo spunti sul mercato dell’antiquariato e sulle personalità di spicco degli anni Trenta del Novecento a Firenze. Parte della collezione sarà visitabile il 10 e il 17 giugno, dalle 14,00 alle 18,00 e il 13 giugno (in orario 10 -13) presso la sede del KHI in via Giusti. Una mostra interamente dedicata alla Biblioteca è, invece, prevista per il 2026/2027.

La Biblioteca Serlupiana segna, infine, un punto importante per il Kunst di Firenze. Oltre al renderla pubblica a tutti i ricercatori, arricchisce anche il lavoro dell’istituto nel suo lavoro di ricerca sul libro. Uno studio rilevante, quindi, che cerca di sondare la storia dell’editoria, il trasferimento del sapere e i processi di distribuzione e di produzione del libro. Oltre all’importanza di contenuto di alcuni testi, come quelli di Marsilio Ficino, Dante Alighieri, e poi Girolamo Savonarola, Giovanni Battista Piranesi, Jean Cocteau, Marcel Proust e Pablo Picasso.

«Siamo orgogliosi e riconoscenti di poter ospitare presso il nostro Istituto a Firenze questa donazione così speciale. Da anni, il Kunsthistorisches Institut in Florenz svolge un lavoro fondamentale per rendere accessibile il patrimonio della sua biblioteca a nuovi approcci di ricerca. Sono convinto che avrà risonanza anche nella comunità scientifica internazionale», ha detto il professor Cramer.

Dello stesso avviso è Gerhard Wolf, direttore del KHI, che ha espresso «tutta l’entusiasmo per essere qui stamattina. Aspettavamo questo momento da una settimana. È una realtà molto ricca della storia e che fa parte della storia della città».

«Oggi celebriamo un gesto lungimirante e visionario e un atto di generosità che esprime un’idea alta e condivisa di comunità – ha continuato la sindaca Sara Funaro –. Il Kunsthistorisches Institut in Florenz Max-Planck-Institut, è una realtà prestigiosa, apprezzata per la sua prospettiva transculturale e il suo sguardo rivolto all’Italia, all’Europa e al Mediterraneo. A Raffaele Carrega Bertolini e a Laetitia Lefèvre d’Ormesson va il nostro più sentito grazie. Questa donazione è una dichiarazione d’amore per Firenze. Siamo a fianco del Kunsthistorisches Institut per rendere le meraviglie della Serlupiana accessibili a studiosi, ricercatori, studenti e appassionati».

«Questo dono è importante, perché è l’espressione di un grande amore – ha voluto sottolineare Fossombroni –. È l’espressione di anni dedicati alla catalogazione e allo studio dei libri. Il loro lavoro ci fa pensare a due parole, cura e dignità, che dovrebbero fare parte della politica nazionale e internazionale. Con Picopress dedicheremo almeno un libro al patrimonio della Biblioteca Serlupiana».