MANUELA PLASTINA
Cronaca

Treni sulla linea lenta, l’apertura: "I regionali restano sulla Direttissima"

Da Re (portavoce dei pendolari): "Si va verso una deroga, anche se non è chiaro se sarà parziale"

Dal primo gennaio prossimo i mezzi che non superano i 200 m/h dovrebbero andare sulla linea lenta, con relativo aumento dei tempi di percorrenza

Dal primo gennaio prossimo i mezzi che non superano i 200 m/h dovrebbero andare sulla linea lenta, con relativo aumento dei tempi di percorrenza

di Manuela Plastina

Si apre un varco di speranza per i pendolari dell’Aretina: si parla di una deroga almeno parziale per il passaggio dei treni regionali sulla Direttissima. Dal primo gennaio prossimo i mezzi che non superano i 200 m/h dovrebbero andare sulla linea lenta, con relativo aumento dei tempi di percorrenza. È una decisione di Art, l’autorità di regolazione dei trasporti, subita da Toscana e Umbria nei tratti di loro competenza. Dopo le critiche dei pendolari, della Regione umbra, ma anche dei sindaci del Valdarno (con relativo flash mob con fascia tricolore) e dopo la riunione tra le due amministrazioni regionali, i primi cittadini, Rfi e Trenitalia in cui si chiedeva appunto un’ulteriore proroga almeno fino all’entrata in servizio dei nuovi treni Pop, ora arriva il primo segnale positivo: "Si va verso una deroga al blocco dei treni regionali sulla Direttissima, anche se non è chiaro se sarà parziale e fino a quando". Ad annunciarlo è il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima Maurizio Da Re.

Per ora si parla di una deroga di alcuni mesi del 2026, "ma la data finale della consegna da parte di Trenitalia di tutti i nuovi treni, compresi i sei acquistati dalla Toscana, sembra prevista per metà del 2027: una deroga utile dovrebbe arrivare fino a gennaio 2028, ma non ci sono certezze su questa possibile data e la Toscana non si esprime".

Da Re si dice stupito che non vi siano comunicazioni in merito da parte degli amministratori toscani e critica il presidente Giani e l’assessore Baccelli: "Nel recente sopralluogo col ministro Salvini ai lavori del tunnel Passante Tav, sostengono che servirà a separare treni AV e regionali migliorando la puntualità di questi ultimi. Dimostrano di non aver mai preso un treno tra il Valdarno e Firenze, altrimenti saprebbero che il "collo di bottiglia" è ben prima di Santa Maria Novella".