
Ancora disagi per i pendolari del Valdarno: dal 18 al 23 luglio, 18 treni regionali e 2 Intercity saranno dirottati sulla linea lenta per i lavori alla galleria San Donato
Ennesima tegola sui pendolari dei treni del Valdarno: dal 18 al 23 luglio, 18 treni regionali e 2 Intercity saranno dirottati sulla linea lenta per lavori nella Galleria San Donato. Nello specifico dal 18 al 21 saranno interessati 9 treni regionali diretti verso Firenze, dal 21 al 23 luglio subiranno deviazioni altri 9 in direzione opposta. Significa modifiche agli orari e un aumento dei tempi di percorrenza. Lo hanno annunciato Rfi e Trenitalia nella riunione convocata con Regione, Comuni e comitati dei pendolari. E proprio questi ultimi tuonano: "Sui lavori vengono usati due pesi e due misure - lamenta il portavoce del comitato pendolari Valdarno Direttissima Maurizio Da Re -: per noi sono previsti allungamenti dei tempi di percorrenza dagli 8 ai 29 minuti oltre alle interferenze con gli altri regionali già in circolazione sulla linea Lenta; per i treni Alta Velocità previsti solo rallentamenti in galleria sulla Direttissima, con pochi minuti di ritardo facilmente recuperabili".
Si lamenta anche il vicesindaco di Figline e Incisa Umberto Ciucchi: "Non è la prima volta che nel periodo estivo assistiamo al peggioramento di un servizio già complicato. Ben vengano i monitoraggi e gli interventi, ma non facendone pagare le spese a pendolari già alle prese con disservizi e criticità quotidiane. Occorre chiarezza del gestore, un cronoprogramma di lavori più preciso e puntuale e un ripensamento del servizio". Alla cabina di regia del 17 luglio, promette, "porteremo i problemi sulla nostra linea ferroviaria". All’appuntamento fissato dalla Regione non sono stati invitati proprio i pendolari. "Ho chiesto all’assessore Baccelli se verremo convocati, visto che parlano della deviazione di tutti i treni regionali dalla Direttissima alla Lenta dal prossimo gennaio – dice Da Re -. Ci ha detto che risponderà con un comunicato stampa sul non invito. Incredibile che la comunicazione istituzionale si riduca a un livello così distante, senza un reale e diretto confronto fra le parti su scelte che incidono sulla vita quotidiana di migliaia di pendolari".
Manuela Plastina