REDAZIONE FIRENZE

Tomasi è candidato. Patto nel centrodestra. Lista civica, i nomi in ballo

Sì della coalizione al sindaco di Pistoia che sfiderà Giani dopo mesi di attesa. Scintille degli alleati sugli arruolati di “È ora!“: "Così non allarga il perimetro".

Sì della coalizione al sindaco di Pistoia che sfiderà Giani dopo mesi di attesa. Scintille degli alleati sugli arruolati di “È ora!“: "Così non allarga il perimetro".

Sì della coalizione al sindaco di Pistoia che sfiderà Giani dopo mesi di attesa. Scintille degli alleati sugli arruolati di “È ora!“: "Così non allarga il perimetro".

di Francesco Ingardia

"Ora o mai più si decide il futuro della Toscana dei prossimi 10-15 anni. “È ora“ è un’occasione irripetibile". E’ il grido di battaglia del candidato governatore del centrodestra Alessandro Tomasi dopo l’investitura ufficiale della coalizione, che ha chiuso un tam-tam che cominciò a farsi insistente quando a Pisa si radunò il G7 dei sindaci di centrodestra sotto l’egida di quella ’Rete Civica Toscana’. Già lì, sotto la Torre, il sindaco di Pistoia, vestiva i panni dell’attore protagonista. Ma l’investitura, il meloniano, l’ha ottenuta 14 mesi dopo. Quarantotto giorni prima delle elezioni del 12 e 13 ottobre. Soltanto il 25 d’agosto il centrodestra è riuscito a convergere su una candidatura unitaria. La nota congiunta è arrivata in serata, nonostante il vertice (online) delle 15 si fosse chiuso un’ora e mezzo dopo. "Che fatica comporla – confessano dalla coalizione –, ognuno cercava di limare il suo pezzettino".

Quantomeno, nero su bianco, si legge che sarà Tomasi a sfidare il governatore uscente del Pd Eugenio Giani. Dissipati, ormai, i dubbi su possibili clamorosi ribaltoni in extremis. Ora prassi vuole, filtra dalla coalizione, che sia Roma a vidimare formalmente il passaggio. "Adesso comincia una battaglia che possiamo vincere – ha detto ancora Tomasi – Si decide il futuro della regione per i prossimi anni. Sarà una campagna elettorale differente che non può essere basata sulla paura, anzi girando per la Toscana vedo montare entusiasmo e coraggio. Posso portare il valore aggiunto di aver fatto il sindaco".

"Abbiamo tutti avvalorato la candidatura", conferma Vannacci a La Nazione. Presente, il generale, in quanto vice segretario federale responsabile della campagna elettorale, affiancato dal responsabile del Carroccio toscano Luca Baroncini, collegati virtualmente con il vice coordinatore regionale Francesco Michelotti e il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra per FdI. Insieme al numero uno di FI a queste latitudini Marco Stella e al deputato di Noi Moderati Alessandro Colucci. Un perimetro tradizionale con una gamba in più, quella della ’Lista Civica per Tomasi Presidente’ rappresentata per l’occasione dal consigliere comunale in Palazzo Vecchio in quota Eike Schmidt Paolo Bambagioni, sbianchettato però nella nota congiunta. Dettaglio non da poco, perché dietro al sì sofferto degli alleati si celano delle bacchettate ai civici in fasce voluti dal sindaco di Pistoia al grido di ’È ora!’. La riprova? "Su tutte le altre questioni si deciderà in altri momenti, le civiche sottraggono voti ai partiti, bisognerà valutare", il telegramma di Vannacci. Lo stesso identico che FI lamenta da settimane, accusando gli spin doctor a servizio di Tomasi di aver imbastito una lista che "drena voti" e che "non allarga, ma stringe il campo", candidando nomi e profili già "organici" al centrodestra.

Obiezioni ribadite ampiamente ieri al tavolo di coalizione e sottoposte "aspramente" all’attenzione di Bambagioni. Corroborate da un listino di nomi, chi disposti a correre chi già ingaggiati, come civici del presidente. Il consigliere comunale in carica a Pistoia, tomasiano doc, Fabio Raso, l’assessore moderata di Agliana Ambra Torresi, il sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli, Lorenzo Bosi, figlio dell’ex senatore Udc, già appuntato capolista nel collegio di Firenze Centro, seguito dal consigliere comunale della Lista Schmidt Massimo Sabatini. "Questi sarebbero i delusi di centrosinistra da intercettare?", l’interrogativo posto al tavolo. Al netto dello sforzo per la raccolta firme, gli ingranaggi della piattaforma ’E’ ora’ potrebbero incepparsi per volere diretto di FI e Lega (così come, in sordina, di FdI). Non è in discussione la presenza di una lista del presidente, ma la sua declinazione, ribadiscono da FdI. Delle due l’una: o epurata da esponenti che già hanno aderito al centrodestra, o fusa con quella di Noi Moderati, anche per logiche pratiche come lo sbarramento al 3%. Per adesso Tomasi non batte ciglio, anzi, promette da Poggio a Caiano che sarà "autenticamente civica e trasversale". A patto che Tomasi convinca i partiti alleati che da ieri lo sostengono ufficialmente.