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Disegni, album, taccuini, ma anche opere tridimensionali e riferimenti ai film più famosi. Tutto il mondo gotico e surreale del regista Tim Burton arriverà a Firenze per una inedita mostra in occasione della Florence Biennale, in programma dal 18 al 26 ottobre alla Fortezza da Basso. L’esposizione ‘Tim Burton Light and Darkness’ è curata da Sarah Brown insieme alla Florence Biennale ed è realizzata in collaborazione con l’artista statunitense, una delle voci più originali e riconoscibili del cinema e dell’immaginario contemporaneo.
Il titolo della mostra, scelto personalmente da Burton, non solo richiama il dualismo tra luce e oscurità al centro dell’edizione 2025 della Biennale, ma rende anche esplicita la tensione dialettica che attraversa tutta la sua opera: la compresenza di chiaro e scuro, di ironia e malinconia, di sogno e incubo. È in questa costante oscillazione che risiede il nucleo poetico di un artista che, più di altri, ha saputo dare forma a un’estetica capace di sedurre il grande pubblico senza rinunciare ad un linguaggio profondamente personale.
L’esposizione mostrerà circa cinquanta opere articolate in un percorso di cinque sale. In primis una raccolta di disegni, album e taccuini selezionati personalmente dal regista, esposti insieme a tre creature in resina e tre opere tridimensionali. Sarà poi allestita la ‘Carousel Room’, un ambiente immersivo a luci Uv con fondali policromi realizzati negli Stati Uniti per portare i visitatori in un vortice fluorescente, e mostrata una replica dell’insegna luminosa concepita da Burton come omaggio alla cultura pop americana (l’originale è conservato al Neon Museum di Las Vegas). L’ultima sala è dedicata al film ‘La Sposa Cadavere’, nel ventesimo anniversario della sua uscita: visibili i modelli autentici dei protagonisti Victor ed Emily, esposti in doppia versione, ovvero le armature fornite dal celebre studio Mackinnon and Saunders e i pupazzi definitivi così come li abbiamo conosciuti sullo schermo. Qui ci saranno anche riferimenti ad altri capolavori cinematografici come ‘Beetlejuice’ (1988), ‘Edward mani di forbice’ (1990) e ‘Tim Burton’s The Nightmare Before Christmas’ (1993), presentati attraverso una selezione di disegni. La mostra si chiude con una piccola sala proiezioni, pensata per restituire la dimensione audiovisiva dell’artista con un viaggio attraverso la sensibilità artistica del regista, che il 21 ottobre (nell’area teatro della Florence Biennale) riceverà il premio Lorenzo il Magnifico alla carriera, in riconoscimento del suo eccezionale contributo all’arte visiva.
Barbara Berti