
Una passeggiata lungo il tragitto che bisognerà fare con il trasloco dei bus alle Cascine. Caldo, torpedoni di persone ma anche bellissimi scorci. Le opzioni bussini e tramvia .
Via l’approdo dei torpedoni dal Lungarno Pecori Giraldi dal primo luglio, il nuovo punto di carico e scarico sarà piazzale Vittorio Veneto. Se ancora non è possibile testare le ragioni o meno delle proteste dei residenti del settore ovest della città, visto che il delicato e strategico nodo del ponte alla Vittoria si dovrà far carico di decine di bus al giorno, e che la tramvia già spesso piena potrebbe saturarsi di turisti, testare la principale lamentela degli operatori del settore invece si può.
Sarà vero che, soprattutto per i visitatori più anziani, la ’porta’ delle Cascine è troppo lontana dal quadrilatero romano? Che il tragitto, soprattutto in giornate calde come queste, potrebbe rendere la gita a Firenze una sofferenza infernale? Ci mettiamo perciò nei panni di un turista che dopo aver visitato Firenze, da piazza Signoria, voglia tornare a prendere il pullman in piazzale Vittorio Veneto. Vero: ci sarebbe la T1, appunto, ma è lontana, alla stazione. Allora la cosa più pratica sarebbe prendere il C2 e scendere a Orsanmichele o il C3 e scendere a Benci. Google Maps ci indica rispettivamente 18 o 23 minuti, e c’è sempre il rischio di ritardi, mentre andando a piedi i minuti sono 25. E poi sono il turista di una comitiva, come farebbe una comitiva a montare sul bussino? Meglio affidarsi a Maps. Si veleggia già oltre i 30 gradi.
Alle 12,02 sono sotto il David di piazza Signoria, alle 12,05 al Porcellino. Qui si viaggia a rilento, non è agile muoversi tra le folle di turisti sotto il sole. Ci si rende conto di un fatto: tanti sono anziani con difficoltà motorie, famiglie con bambini. Insomma: non si può pretendere da loro grandi performance. Sì è costretti a ’strascicare’ i piedi quasi in fila indiana su via Porta Rossa I marciapiedi sono stretti, pieni di buche.
In via del Parione è talmente stretto il marciapiede che si è costretti in alcuni tratti a schiacciarsi al muro per scambiarci con gli Ncc. È tutto un transitare di taxi. Una cosa colpisce: oggi sono tutti suv mastodontici e monovolume. Sono lontani i tempi delle 128 gialle... Sono così necessari in centro storico? Non si potrebbero usare vetture meno ingombranti?
In Borgo Ognissanti si va meglio, al netto delle buche la pressione turistica è minore e i marciapiedi più larghi. Sbuchiamo su via del Curtatone e nell’ora del sole allo Zenit ora sembra di attraversare il deserto. Passato il Consolato americano, in Corso Italia riprende un marciapiede all’ ombra ma non tira un filo di vento. 12,34: imbocchiamo piazzale Vittorio Veneto sotto il sole ma con ventilazione (d’altra parte siamo alle porte di uno dei famosi rifugi). 12,36, arrivo: 34 minuti totali, Maps non teneva in considerazione gli ostacoli: non è stata una passeggiata piacevole.
Carlo Casini