Firenze, 13 maggio 2024 – Stefano Massini è stato aggredito al Salone del Libro di Torino. A margine della presentazione del suo ultimo libro sul Mein Kampf, lo scrittore fiorentino è stato avvicinato da un uomo sulla settantina che lo ha insultato e poi strattonato e spintonato.
Il settantenne è stato quindi allontanato dalla sicurezza del Salone. Lo scrittore dopo l’aggressione è stato scortato fino alla sua auto e ha lasciato il Salone.
"Ero in Sala Azzurra al Salone del Libro per presentare alle 17,30 il mio libro Mein Kampf – ha raccontato Massini –. Sono stato aggredito verbalmente insieme a Danilo Singer che conduceva l'incontro. Poi strattonato e spintonato.
“Era un uomo di circa 70 anni – spiega – che al mio arrivo mi fissava e mi seguiva come se volesse dirmi qualcosa. Si è seduto in prima fila. Durante l'incontro ha cominciato a inveire a bassa voce verso di me. Mi diceva 'comunista, tu vai da Fazio, vi raccontate le cose senza contraddittorio, Hitler non era così come lo descrivì”.
"La responsabile Einaudi, che era con me, è andata a chiamare il servizio d'ordine - racconta ancora lo scrittore e drammaturgo - ma gli insulti sono andati avanti al firma copie, con frasi come 'Hitler aveva ragione, voi comunisti state riscrivendo la storia’. Gli ho risposto: 'siamo nella città di Gobetti’ e alcuni ragazzi hanno applaudito le mie parole”. “L'uomo - spiega Massini - èstato allontanato ma non fermato, vista anche l'età. Sono stato scortato prima a un altro incontro a cui volevo assistere, poi fino alla mia auto”.
Solidarietà del presidente della regione Toscana Eugenio Giani: “Esprimo piena solidarietà al toscano Stefano Massini per l'aggressione subita al Salone del Libro di Torino. Nessuno dovrebbe mai essere oggetto di violenza o intimidazione per esprimere le proprie opinioni. La libertà di espressione e il rispetto per la diversità di pensiero sono fondamentali per una società civile e democratica. È inaccettabile che qualcuno venga attaccato fisicamente e verbalmente per aver esposto le proprie idee. La cultura del dialogo e del confronto pacifico è ciò che dovremmo promuovere e difendere. Siamo con te, Stefano, nel rifiutare qualsiasi forma di odio e nell'affermare il valore della verità storica e della tolleranza".