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G20, quasi 1 miliardo di tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura

I più spreconi sono gli sceicchi, con 105 chili di prodotti alimentari pro capite che ogni anno vengono buttati. Seguono Australia e Messico. Italia 12esima con 67 chili di cibo l'anno per abitante

G20 agricoltura. La manifestazione di Coldiretti

Firenze, 17 settembre 2021 - Ogni anno nel mondo viene sprecato quasi un miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17% di tutto quello prodotto, con un impatto devastante sull’ambiente e sul clima, oltre che su un’economia già duramente colpita dall’emergenza Covid. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Onu diffusa in occasione del G20, in svolgimento a Firenze.

Nelle case italiane si gettano mediamente ogni anno circa 67 chili di cibo all’anno per abitante, per un totale di oltre 4 milioni di tonnellate. Il nostro Paese si piazza così al dodicesimo posto della classifica degli 'spreconi' dei Paesi del G20. L'Italia fa peggio di Cina e Giappone, che si piazzano rispettivamente al 13esimo e 14esimo posto, con 64 chili ad abitante. La maglia nera va invece agli sceicchi dell’Arabia Saudita, che aprono la classifica con 105 chili di prodotti alimentari che finiscono nella spazzatura, davanti ad Australia, con 102 chili, e al Messico, con 94 chili, mentre i più virtuosi sono russi, con appena 33 chili di cibo buttato, sudafricani (40 chili) e indiani (50 chili).

Sempre secondo i dati Coldiretti, a guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private – rileva Coldiretti – dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%. Un vero e proprio paradosso se si considera che 2,37 miliardi di persone non hanno avuto accesso a un’alimentazione sana nel 2020, in aumento di quasi 320 milioni in un anno. Ma il fenomeno determina anche – precisa la Coldiretti – effetti dirompenti sull'economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra.

“Un problema drammatico dal punto di vista etico oltre che economico – sottolinea il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – contro il quale la nostra associazione è impegnata da anni in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica per il contenimento degli sprechi con la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero, che riduce le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti”.