NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Si vola con l’oro e l’argento. Il fatturato sfiora i 90 milioni

Fabiani lavora i metalli preziosi e raddoppia l’utile rispetto all’anno precedente

Fabiani lavora i metalli preziosi e raddoppia l’utile rispetto all’anno precedente

Fabiani lavora i metalli preziosi e raddoppia l’utile rispetto all’anno precedente

Fabiani, l’azienda toscana specializzata nelle lavorazioni d’oro e d’argento, fondata nel 1963, cresce e investe. I dati di bilancio 2024 parlano di un fatturato che sfiora i 90 milioni di euro, precisamente 89,4 milioni: l’utile è pari a 2 milioni, più che raddoppiato rispetto all’anno precedente (931.061 euro). La crescita ha più spiegazioni: dal punto di vista commerciale uno dei punti di forza di Fabiani è il prodotto ‘Love Fabiani’ che, attraverso uno speciale strumento laser, permette di saldare al polso delle coppie di innamorati una ‘promessa di amore’ eterna. Non è tutto: l’incredibile crescita dell’oro, dovuta alla complessa situazione geopolitica, ha portato ad una crescita dei numeri.

Crescendo la quotazione dell’oro puro, naturalmente cresce anche il fatturato di aziende come Fabiani. In attesa dell’apertura del nuovo negozio di Forte dei Marmi (Lucca), prevista per inizio agosto, l’azienda, che ha circa 400 dipendenti, riflette sulle mosse future. Sul Forte la novità è rappresentata dall’apertura del brand di Franco Fabiani, destinato dunque al settore del luxury.

"Puntiamo tanto su questo negozio, si tratta di un punto vendita con un target più elevato rispetto agli altri – spiega l’amministratore delegato Emiliano Fabiani -. I numeri indicano che l’azienda è in salute e non solo perché cresce il valore dell’oro". Oltre all’oro, anche l’argento salirà tanto che le ultime proiezioni parlano di un valore che potrebbe arrivare addirittura a cinque euro al grammo. Significa che in molti cercheranno di investire su quel materiale che oltretutto è più sostenibile dell’oro. Il 2025 del settore però non è tutto rose e fiori.

Una delle maggiori preoccupazioni è legata ai dazi americani e tutto il distretto orafo guarda con apprensione alle scelte di Donald Trump perché quel 15% rischia davvero di mettere in ginocchio un’intera economia. "Adesso c’è la corsa all’oro anche perché non si sa cosa accadrà nei prossimi giorni – osserva Fabiani -. Gli Usa sono il terzo mercato di riferimento per la produzione per cui è evidente che c’è una forte preoccupazione. Ci saranno delle ripercussioni, anche nel rapporto con i clienti e con i turisti".

Se a questo quadro si aggiunge il costo del metallo giallo, che è salito a 91 euro il grammo, ecco che allora, conclude Fabiani, "le problematiche possono intensificarsi. E non è un bene, per tutto il comparto, per l’indotto e per i tanti lavoratori che ci sono all’interno. C’è da smettere di fare speculazione e dall’altro lato l’Europa deve essere unita, dando un messaggio di forza".

Niccolò Gramigni