
Alla fine la “tenda riformista” ha soddisfatto gli invitati. Nell’ufficio del presidente Giani, a Palazzo Strozzi Sacrati, Italia viva e il polo...
Alla fine la “tenda riformista” ha soddisfatto gli invitati. Nell’ufficio del presidente Giani, a Palazzo Strozzi Sacrati, Italia viva e il polo a quattro gambe di Avanti (+Europa, Azione, Socialisti e Repubblicani) hanno siglato l’intesa intorno a mezzogiorno. Alle regionali d’ottobre a sostengo del governatore uscente correrà un listone unico civico, senza simboli, rappresentativo delle forze centriste, riformiste, renziane, lib-dem, europeiste, cattoliche. Per il nome del contenitore servirà un secondo incontro. Intanto, circola una bozza frutto di un compromesso: "Riformisti Avanti con Giani".
La missione? Abbattere il muro dello sbarramento al 3% per i partiti e controbilanciare con consiglieri e assessori un campo largo "spostato a sinistra". Stefania Saccardi, renziana e vicepresidente della giunta, non ha dubbi: "È necessario mettere insieme i riformisti in un’unica lista. Con Giani ho lavorato 5 anni, sarebbe il miglior presidente per la prossima legislatura. Io sono pronta a dargli una mano nei modi in cui i partiti e lui stesso decideranno."
La dose di veleno di giornata? Il nervosismo dei centristi per le parole del segretario regionale Pd Emiliano Fossi, che anziché una, auspica due liste moderate. "Farebbe meglio a concentrarsi sulla lista del Pd, le scelte politiche e organizzative che riguardano Avanti non rientrano nelle disponibilità del segretario Pd", la risposta piccata di Avanti, tra cui il segretario regionale di +Europa Federico Eligi (nella foto).
Francesco Ingardia