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Ansia da sbarramento in casa Iv. Firenze no problem. Ma altrove?

Ansia da sbarramento in casa Italia Viva. Turbolento il coordinamento regionale di lunedì sera a Firenze convocato dal commissario Francesco...

Stefania Saccardi

Stefania Saccardi

Ansia da sbarramento in casa Italia Viva. Turbolento il coordinamento regionale di lunedì sera a Firenze convocato dal commissario Francesco Bonifazi, colpa dei mal di pancia dei vari segretari provinciali e della loro sensazione di "navigare a vista" a 5 mesi dal voto d’autunno. I sondaggi inchiodano il partito di Matteo Renzi appena al di sopra del 3%, soglia minima che garantisce l’ingresso in consiglio regionale. Ma se su Firenze i renziani possono dormire su tre cuscini visti i tesoretti di preferenze che profili come quello della lady di ferro Stefania Saccardi possono portare come fieno in cascina (ma anche lo stesso Francesco Casini), lo stesso non si può dire al di fuori del capoluogo toscano, specie sulla costa. Le ragioni sono plurime, dalla difficoltà a reclutare classe dirigente ‘acchiappavoti’, spendibile e radicata, al timore di un sovraffollamento eccessivo nell’area centrista data dalla presenza sia del raggruppamento ‘Avanti con Eugenio Giani’ (+Europa, Azione, Socialisti, Repubblicani), sia dalla stessa lista civica che il governatore avrebbe in mente di varare, Pd permettendo. Giani ci sta lavorando sotto traccia in attesa dell’incoronazione bis, già potendo contare - si mormora - sul sostegno dei Lib-Dem dell’ex senatore Pd Marcucci. Ecco allora la proposta avanzata a Bonifazi da alcuni coordinatori provinciali: un listone unico che tenga insieme tutti, moderati, riformisti, socialisti, liberali e civici. Così "la soglia di sbarramento è facilmente raggiungibile senza pestarsi i piedi a vicenda", ammettono i proponenti. D’altronde, ricordano, già esistono precedenti replicabili. Come la lista ‘Riformiamo Genova’ che appoggiando la neo sindaca Salis ha racimolato il 3,8%. O gli Stati Uniti d’Europa architettati da Renzi e Calenda, i ‘Riformisti per il futuro’ allestiti a Livorno. Due laboratori, va detto, rivelatisi entrambi fallimentari per mancato raggiungimento del quorum. Bonifazi ha optato per la ‘modalità materasso’: no secco. Il commissario ha serrato i ranghi e "motivato" il gruppo sui tempi incerti tra il rebus della data del voto e il nodo del terzo mandato. La rotta è tracciata da Renzi, ringalluzzito dal fiasco referendario: correre col simbolo di Italia Viva, dentro il recinto del campo largo e fare manbassa.

Fra.Ing.