
La nave rigassificatrice di Snam Italis Lng Livorno ormeggiata nel porto di Piombino
PIOMBINO (Livorno)
Cresce il gas che arriva via nave. La rigassificatrice Italis Lng Livorno ormeggiata nel porto di Piombino ha ricevuto, da gennaio a giugno, 23 carichi da altrettante metaniere immettendo nella rete nazionale quasi 2 miliardi e mezzo di metri cubi di gas metano. La Toscana, con nave Italis Livorno di Snam a Piombino e nave Toscana Frsu di Olt ormeggiata al largo di Livorno, rappresenta uno degli hub più importanti in Italia per l’approvvigionamento energetico.
Perché il gas non serve solo per alimentare le caldaie dell’acqua calda e riscaldamento delle abitazioni, ma gioca un ruolo fondamentale per quasi tutte le industrie, da quella alimentare a quelle delle piastrelle, vetro, plastica. Senza contare che il gas è fondamentale per assicurare stabilità alla produzione di energia elettrica (di notte il fotovoltaico non funziona e se non c’è vento l’eolico è bloccato).
Dopo la chiusura delle forniture russe l’Italia ha compiuto in meno di tre anni una vera rivoluzione energetica differenziando gli approvvigionamenti in modo da scongiurare crisi. Il gas naturale liquido, trasportato da metaniere consente di acquistare in varie parti del Mondo riducendo i rischi. E ha superato a maggio e a giugno sia pur di poco (con il 33% dei flussi in entrata) le forniture tradizionali via tubo dall’Algeria arrivate al massimo al 32%, diventando la prima fonte di approvvigionamento di gas del nostro Paese.
Piombino, insieme agli altri rigassificatori, è stato protagonista di questa evoluzione.
Da gennaio a giugno alla nave Italis di Snam sono arrivati 23 carichi (20 dagli Stati Uniti; 3 dal Qatar).
In questo quadro Eni ha annunciato la firma di un accordo di fornitura di gas naturale liquefatto a lungo termine con Venture Global. Eni acquisterà 2 milioni di tonnellate all’anno per 20 anni dalla Fase 1 del progetto di liquefazione CP2 Lng, con consegne a partire dalla fine del decennio. L’impianto di Venture Global avrà una capacità massima di produzione di 28 milioni di tonnellate anno ed è attualmente in fase di sviluppo a Cameron Parish, Louisiana, Stati Uniti.
"L’accordo rappresenta per Eni la prima fornitura a lungo termine di Gnl dagli Stati Uniti ed è una tappa fondamentale nella strategia di espansione e diversificazione del portafoglio di Gnl. Una parte di questi volumi contribuirà alla diversificazione delle forniture di gas in Europa", si legge nella nota di Eni. "Il riconosciuto successo di Venture Global nella realizzazione di impianti di liquefazione supporterà Eni nella crescita del proprio portafoglio di Gnl fino a circa 20 milioni di tonnellate anno di volumi contrattualizzati entro il 2030, e nell’espansione della propria attività di trading per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei clienti nei principali mercati mondiali", conclude la nota di Eni. E gli Usa non sono il solo fornitore di gnl: Eni ha sviluppato tricerca e produzione (con una joint venture al 50% con le istituzioni locali) in Egitto e in Congo.
E’ chiaro che in una situazione come questa, in assenza di una nuova collocazione per la quale non ci sono ormai più i tempi tecnici, è altamente improbabile che il rigassificatore ormeggiato a Piombino venga fermato nel 2026.
Luca Filippi