
I protagonisti degli otto diari finalisti al Premio Pieve Saverio Tutino
(Arezzo) Otto diari scelti come finalisti del premio “Pieve Saverio Tutino 1945-2025 Il ritorno della memoria“ che si svolgerà dal 18 al 21 settembre a Pieve Santo Stefano. I testi rappresentano fitte corrispondenze, memorie, diari, scritti tra il 1917 e il 2021, ci tramandano i ricordi degli autori assieme ai loro progetti per il futuro, richieste di aiuto, lettere d’amore. Originari di Veneto, Campania, Emilia Romagna, Sicilia, Lazio, Toscana, Marche, gli autori dei testi in concorso delineano una geografia ben più ampia dei confini di origine raggiungendo gli Stati Uniti, l’Africa, diversi paesi dell’Europa orientale.
Ecco chi sono gli otto finalisti. Si parte (in ordine alfabetico) con Vittorio Binotto - Bernardina Casarin con “Questo tempo della mia felicità desiderata epistolario 1937-1943“; poi Eduardo Renato Caianiello- Carla Persico con “Dovunque la fisica fosse Fisica epistolario 1948-1953“; Chiara Castellani con “ Sono nuovamente me stessa epistolario 1991-2014“; Francesca Ingoglia Partanna con “New York memoria 1937-1972“; Arnaldo Manni e il suo “ Bisogna andare a Rodi diario 1943-1945“; Debora Pietrarelli con “La nebbia memoria 1987-2021“; Ricciardo Vaghetti con “Io credevo di far resistenza diario-memoria 1917-1918“ e Tito Zampa con “Fuga da Kos memoria 1940-1946“.
L’Archivio Diaristico Nazionale è arrivato ad organizzare il 41° Premio, una manifestazione ormai nota in Italia e all’estero proprio per l’attenzione dedicata al diario e alla scrittura, nell’epoca in cui i social sono diventati il diario quotidiano della vita.
Il diario, scritto a mano o al computer, resta sempre uno strumento dove fissare la propria vita, quella della famiglia e tramandare ricordi e testimonianze. Il vincitore sarà nominato nella serata finale della manifestazione condotta da Guido Barbieri e Monica D’Onofrio.
Su questi otto diari sono stati diffusi piccoli “spoiler“ per far capire gli argomenti trattati, i casi autobiografici, quelli che contengono memorie di guerra (da Caporetto alla campagna di Russia passando per l’isola di Rodi), ma anche le storie di emigrazione come quella di una famiglia di Partanna arrivata a New York alla ricerca di una vita migliore. Nelle autobiografie spicca la vita di una dottoressa che decide di impegnarsi nell’aiuto ai bisognosi di Ecuador, Nicaragua e paesi africani. Fra le storie di attualità emerge il coraggio di una giovane “homeless“ italiana che sopravvive grazie alle chiese e alle associazioni, sino a quando l’incontro con una comunità non le restituisce nuova fiducia nella vita. Storie che sono già romanzi e la cui lettura appassiona il lettore.
Il Premio Pieve Saverio Tutino 2025 è organizzato dall’Archivio Diaristico Nazionale con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Pieve Santo Stefano, Comitato per le celebrazioni del centenario della nascita di Saverio Tutino, Consiglio Regionale della Toscana, Banca di Anghiari e Stia, Camera di Commercio di Arezzo e Siena, Fondazione CR Firenze, L.A. Sistemi, TCA SpA, Società Riolo, e tanti altri partner e amici dell’Archivio.
L’archivio diaristico, nato nel 1984 per opera di Saverio Tutino, raccoglie le testimonianze autobiografiche inedite, dando vita a una pratica di memoria collettiva tra le più significative d’Italia e nell’Europa del dopoguerra.
M. Serena Quercioli