Scuola, al Marco Polo da settembre una classe sarà “senza voti”. I ‘numeri’ compariranno solo nella pagella finale

Il preside Arte: “Vogliamo diminuire lo stress dei ragazzi. Una scuola senza voti non è senza valutazioni. Si tratta di puntare maggiormente al benessere degli alunni”. Aboliti anche i quadrimestri

Ludovico Arte, preside del ’Marco Polo’

Ludovico Arte, preside del ’Marco Polo’

Firenze, 10 giugno 2023 - Una scuola con meno stress, senza l’assillo dei voti e la gara a chi ha la media più alta. E senza ‘corse’ alla fine del primo quadrimestre. L’Itt Marco Polo continua il suo percorso incentrato sull’innovazione e lo “star bene a scuola” avviando, dal prossimo anno scolastico, la sperimentazione della “scuola senza voti” in una prima del liceo linguistico. In sostanza, durante l’anno scolastico i ragazzi ed i loro genitori vedranno sul registro elettronico i giudizi, che solo a giugno nella pagella finale si tradurranno in voti.

“Una scuola senza voti non significa una scuola senza valutazioni e tantomeno una scuola più semplice - chiarisce il dirigente, Ludovico Arte -. Noi puntiamo a raggiungere gli stessi risultati scolastici avendo studenti più sereni e meno stressati”. Del resto, i risultati delle scuole che da anni hanno messo un po’ da parte i voti sono molto incoraggianti. A Roma, al liceo Morgagni, da sette anni è partito il progetto. Ed i risultati relativi all’apprendimento sono in linea con quelli emersi seguendo il percorso tradizionale. E non mancano i ragazzi che dopo il diploma hanno intrapreso strade universitarie di assoluta eccellenza.

Gli studenti vengono interrogati ed hanno i compiti in classe, ma alla fine i docenti non scrivono ‘5’ o ‘8’, ma spingono gli alunni a capire quanto e come hanno studiato e come potrebbero fare per migliorarsi e per approfondire.

Al Marco Polo, il collegio dei docenti con una schiacciante maggioranza ha preso tre importanti decisioni, tutte collegate tra loro. “Aboliamo la scansione dell’anno scolastico in due periodi, due quadrimestri oppure un trimestre ed un pentamestre per creare un periodo unico - spiega Arte -. In questo modo si considererà l’anno come un tutt’uno, dando valore a tutto quel che avviene da settembre a giugno, senza far prevalere, come talvolta accade, quello che succede ad aprile e maggio”. Non solo. In questo modo, niente più sovraccarico didattico alla fine del primo quadrimestre. “A febbraio non daremo le pagelle, ma faremo i consigli di classe per fare il punto sull’andamento scolastico e segnalare le situazioni più critiche ai genitori”, continua il preside. Oltre ad una classe in cui i voti compariranno solo a fine anno nella pagella, il Marco Polo lascia a tutti i docenti delle altre classi la totale libertà in fatto di continuare a prediligere i voti numerici oppure di optare per i giudizi.

“Sarà possibile anche alternare i due tipi di valutazione - le parole di Arte -. Vogliamo così aggiungere un ulteriore tassello a quella scuola che stiamo provando a mettere in campo, rispettosa di chi vuole farla in modo "tradizionale" e aperta verso chi vuole sperimentare approcci didattici diversi”. “Da parte nostra c’è anche l’invito ai docenti a non eccedere con verifiche e compiti a casa, perchè non è vero che la buona scuola si faccia caricando i ragazzi - aggiunge Arte -. Noi da sempre puntiamo al benessere dei ragazzi e del nostro corpo insegnanti. Diminuendo lo stress, si apprende meglio”. Insomma, anche considerando i segni lasciati sui ragazzi dalla pandemia e, in generale, le difficoltà di una generazione che più delle altre sta facendo i conti col disagio psicologico e sociale, dalla scuola arriva un segnale di apertura. All’Iis Sassetti-Peruzzi la didattica senza voti è già realtà, dallo scorso settembre, in due classi della succursale di Scandicci.

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