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Cronaca

Scuola, l'appello dell'Oms: "Un'eventuale chiusura delle scuole sia solo un'extrema ratio"

"Il momento di agire è adesso, d'estate: si facciano tutti gli interventi necessari per garantire la scuola in presenza", l'invito dell'organizzazione mondiale della sanità

Scuola

Roma, 2 luglio 2021 - “Un’eventuale chiusura delle scuola? Sia solo un’extrema ratio”. È l’accorato appello che arriva da parte dell’Oms, che si rivolge ai governi dato che, purtroppo, stiamo assistendo ad un aumento dei tassi di infezione da Covid in alcuni paesi del Vecchio Continente. Se da una parte le misure di contenimento si attenuano, dall’altro resta alta l’attenzione per la variante Delta. Ecco che, si raccomanda l’Oms, è bene dire fin da subito che le scuole devono rimanere aperte il più a lungo possibile dopo aver messo in atto adeguate misure sanitarie. In questo senso, è l’invito da parte dell’organizzazione mondiale della sanità, i governi dovrebbero utilizzare i mesi estivi per tarare al meglio tutte quelle misure per consentire lo svolgimento in sicurezza del prossimo anno scolastico. A dirlo è la sezione regionale europea dell’Oms che, riguardo all’aumento di casi di positività, cita l'allentamento dei controlli da parte delle autorità sanitarie locali, la ripresa delle attività sociali che portano a una serie di assembramenti, e l'ancora insufficiente copertura vaccinale della popolazione. A ciò va aggiunto, sempre secondo l'Oms, che alcune aree risultano svantaggiate nell'accesso ai sieri immunizzanti.

«I mesi estivi - afferma Hans Henri Kluge, direttore regionale dell'Oms per l’Europa, - offrono ai governi una preziosa opportunità per mettere in atto la giusta serie di misure che contribuiranno a mantenere bassi i tassi di infezione ed evitare il ricorso alla chiusura delle scuole che, come abbiamo visto, ha un effetto così dannoso sull'istruzione sociale e mentale dei nostri bambini e giovani». Secondo Kluge, «la diffusione di nuove varianti, unita alla presenza di sacche di persone non vaccinate negli ambienti scolastici, impone la necessità di non perdere tempo. Il momento di agire è adesso. Non possiamo permettere alla pandemia di privare i bambini della loro istruzione e dell'adeguato sviluppo intellettuale». 

Da parte sua, Afshan Khan, direttore regionale dell'Unicef per l'Europa e l'Asia centrale, ha dichiarato che «nonostante la maggior parte dei paesi offra un programma d'istruzione a distanza, la perdita di apprendimento reale e l'impatto del non essere fisicamente a scuola sono stati dannosi per i bambini. Ciò è particolarmente vero per i bambini vulnerabili ed emarginati. Nell'ultimo anno, genitori, operatori sanitari e bambini hanno cercato di adattarsi al loro “nuovo ambiente di apprendimento”, ma non possiamo rischiare di avere un altro anno di interruzioni. Dobbiamo lavorare insieme durante l'estate per garantire che i bambini possano tornare a scuola in sicurezza e recuperare il loro percorso di crescita». Dello stesso avviso Tao Zhan, direttore dell'Istituto Unesco per le tecnologie dell'informazione nell'istruzione: «Dobbiamo uscire dalla crisi causata dal Covid-19 nell'istruzione e nella sanità con sistemi educativi e sanitari più resilienti e perseguire obiettivi ambiziosi per recuperare l'istruzione e trasformarla in modo che ogni studente impari meglio, abbia abilità sociali ed emotive più forti, salute e benessere migliori. “Dobbiamo agire ora. È in gioco il futuro di questa generazione”.

Otto i punti chiave su cui si concentrano le raccomandazioni dell’Oms:

L'uso dei test antigenici diagnostici rapidi in ambito scolastico

La necessità di studi che valutino l'efficacia delle misure di mitigazione del rischio sul controllo delle infezioni

L'importanza di salvaguardare i risultati educativi, il benessere mentale e sociale

La necessità di tenere conto dei bambini che vivono in situazioni vulnerabili

Cambiamenti nell'ambiente scolastico che avvantaggiano la salute dei bambini e il controllo delle infezioni

L'importanza di includere i bambini in tutte le decisioni

Strategie di vaccinazione negli ambienti scolastici

Mantenimento delle scuole aperte come obiettivo fondamentale.

Secondo l'Oms, la chiusura delle scuole dovrebbe essere considerata solo come misura di ultima istanza, se e quando «si verificano grandi epidemie o la trasmissione nella comunità non possa essere controllata da altre misure».

In tutta la regione europea dell'Oms, la pandemia ha avuto un impatto terribile sulla scuola durante l'anno accademico 2020-2021. Il monitoraggio dell'Unesco delle soluzioni nazionali di apprendimento a distanza mostra che 44 su 53 paesi nella regione europea dell'Oms hanno chiuso le loro scuole a livello nazionale al culmine della pandemia nell'aprile 2020. La chiusura delle scuole - spiegano ancora gli esperti, - ha gravi ripercussioni sull'istruzione, sullo sviluppo e sul benessere di bambini e adolescenti. Oltre a privarli delle necessarie interazioni sociali che supportano e promuovono il loro benessere mentale, la chiusura delle scuole ha portato a modalità di apprendimento a distanza che non hanno offerto gli stessi risultati educativi. Inoltre, anche nei migliori contesti, i bambini socialmente svantaggiati e quelli che hanno maggiore bisogno di sostegno educativo sono rimasti indietro. Sono così aumentate le disuguaglianze sociali tra e all'interno dei Paesi. Mentre la maggior parte dei Paesi ha riaperto le proprie scuole alla fine dell'estate 2020, l'aumento dei tassi di infezione nei mesi autunnali e invernali ha portato a misure più rigorose in dozzine di nazioni, inclusa, in alcune aree, la chiusura delle scuole. Tuttavia, la ricerca condotta in alcuni Stati membri durante i mesi invernali del 2020 mostra che l'incidenza del SARC-CoV-2 tra gli studenti era inferiore rispetto alla popolazione generale, con infezioni secondarie nelle scuole che rappresentavano meno dell'1% delle infezioni. «Nell'anno accademico dal 2020 al 2021 - conclude la nota dell’Oms, - abbiamo assistito alla più grande interruzione dell'istruzione nella storia. Con queste raccomandazioni, ora abbiamo gli strumenti per garantire che i bambini e i giovani possano tornare alla scuola in presenza e in piena sicurezza».