MONICA PIERACCINI
Cronaca

Massima detrazione a chi prende la residenza al termine del cantiere

I chiarimenti dell'Agenzia delle entrate sugli sconti fiscali

Un operaio al lavoro in un cantiere edile (foto di repertorio)

Sulle detrazioni fiscali per i bonus edilizi 2025, l’Agenzia delle Entrate affronta nei chiarimenti casi frequenti come quelli legati alla nuda proprietà, alla proprietà superficiaria e ad altri diritti reali di godimento. Secondo quanto precisato, questi diritti, tra cui rientrano anche usufrutto, uso e abitazione, vengono considerati al pari della piena proprietà ai fini dell’accesso all’agevolazione, a patto che l’immobile sia destinato a diventare abitazione principale.

Proprio su questo punto si concentra uno dei dubbi più diffusi: cosa succede quando si acquista una casa da ristrutturare? In questa situazione, al momento dell’acquisto, non è possibile dimostrare che l’unità sia già l’abitazione principale. L’Agenzia chiarisce però che la titolarità del diritto reale deve esistere all’inizio dei lavori, mentre la condizione di abitazione principale può essere dimostrata al termine degli interventi. In pratica, chi ristruttura e si trasferisce dopo i lavori non perderà il diritto alla detrazione massima del 50%.

Diverso invece il caso in cui, prima ancora del rogito, l’acquirente ottenga dal venditore il permesso di entrare nell’immobile per iniziare i lavori dopo il compromesso: in questa circostanza, c’è il rischio concreto che venga riconosciuta solo una detrazione parziale. L’interpretazione estensiva fornita dall’Agenzia consente inoltre di estendere la detrazione più vantaggiosa anche alle pertinenze, come garage e cantine, anche nel caso in cui gli interventi riguardino esclusivamente queste ultime.

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