Posseduta dai Conti Alberti dalla metà del XII secolo, ceduta al Comune di Bologna nel 1380 e già nel 1405 al Comune di Firenze, della rocca di Bruscoli, nel territorio di Firenzuola al confine con l’Emilia Romagna, rimangono soltanto resti. Ma di grande importanza per gli archeologi e gli studiosi di storia medievale tanto che la Sovrintendenza di Firenze, e l’Università fiorentina, con la collaborazione del Comune di Firenzuola, hanno avviato da tempo un approfondito studio sull’antico insediamento, con specifiche campagne di scavo. Proprio nei giorni scorsi è iniziata la terza campagna, che si concluderà il prossimo 11 luglio.
Sotto la direzione scientifica del professor Michele Nucciotti, direttore della cattedra di archeologia medievale dell’Università di Firenze, archeologi – ricercatori, dottorandi, specializzandi e studenti dei corsi triennali e magistrali – proseguiranno e amplieranno gli scavi iniziati nel 2022. L’obiettivo della ricerca è la ricostruzione della topografia e delle fasi di vita del castello, che i primi scavi hanno confermato essere di grande interesse per la sua lunga e articolata storia, con una continuità d’uso del sito e numerosi interventi edilizi e modifiche fino all’abbandono nella seconda metà del Cinquecento. Anche quest’anno gli scavi saranno aperti al pubblico, un open day nell’ultima settimana di scavo per permettere alla cittadinanza e agli appassionati di archeologia di visitare il cantiere, conoscere i risultati più recenti e confrontarsi direttamente con gli archeologi: "Sarà – sottolinea l’assessore alla cultura Elena Sozzi - un’occasione di incontro, condivisione e valorizzazione della memoria del territorio. Siamo fieri di questa collaborazione con l’Università, che rappresenta una grande opportunità per il Comune di Firenzuola: è indispensabile approfondire la conoscenza, le radici e la storia del nostro territorio e l’insediamento a Bruscoli, è di grande importanza. Così come è significativo coinvolgere e confrontarsi con la popolazione locale in un’ottica di promozione e sviluppo del nostro Comune. Stiamo lavorando infatti per rendere fruibili i luoghi di scavo al turismo culturale".
Il sito firenzuolino è protagonista di un importante progetto internazionale, insieme all’area di Petra e Shobak, in Giordania, e a un insediamento in Armenia. "Stiamo realizzando uno studio comparativo in questi territori – ha spiegato il professor Nucciotti, coordinatore dello studio – dove abbiamo a che fare con dominazioni aristocratiche che gestiscono viabilità a lunga percorrenza, i valichi appenninici in Toscana, la Via dell’Incenso in Giordania, la Via della Seta in Armenia".