
Stefano Massini e la sindaca Sara Funaro
Una doccia fredda, anzi gelata. Mentre sembrava ci fosse un’accelerata sulla ricomposizione della Commissione consultiva per il teatro del Mic (oggi è convocata la Conferenza unificata Stato-Regioni e tra i punti all’ordine del giorno c’è la designazione dei tre membri dimessi), ecco che l’ente in forma ridotta, presieduto da Alessandro Massimo Maria Voglino, ieri mattina, ha preso in carico la domanda di riesame presentata dalla Fondazione Teatro della Toscana dopo la bocciatura di un mese fa. E i quattro membri di nomina governativa (Marco Lepre, Luigi Rispoli, Gianpaolo Savorelli e il presidente Voglino) hanno confermato il declassamento. La Pergola (e le sale di Rifredi ed Era di Pontedera) non godono più dello status di Teatro Nazionale, sono scesi a Tric (Teatro di rilevante interesse culturale).
Un mese fa, alla pubblicazione dei verbali della Commissione era seguito un acceso scontro politico tra Firenze e Roma che pareva essersi attenuato visti gli attestati di stima espressi pubblicamente dal ministro della Cultura Alessandro Giuli e dal Sottosegretario di Stato Gianmarco Mazzi nei confronti del direttore artistico Stefano Massini. Ma, appunto, sembrava. "Faremo accesso agli atti, leggeremo i verbali e faremo ricorso al Tar, per difendere l’onorabilità del Teatro della Toscana e il lavoro di altissima qualità artistica che è stato presentato" tuona la sindaca di Firenze Sara Funaro in qualità di presidente della Fondazione Teatro della Toscana. Massini non ha nulla da aggiungere se non confermare il ricorso. "Continuiamo a ritenere che la valutazione data sia assolutamente incomprensibile. Andremo avanti in tutte le sedi opportune per difendere il Teatro della Toscana" aggiunge la sindaca ritenendo "grave e inaccettabile" la decisione del declassamento.
Sposa in pieno il ricorso al Tar anche il governatore Eugenio Giani: "Mi sembra opportuno fare ricorso al Tar perché il programma della Pergola, la capacità di attrazione che sta suscitando, sono espressioni di un vero e proprio teatro nazionale che viene declassato solo per motivi politici". Di scelta "ingiusta, pretestuosa, che colpisce eccellenze culturali e la città di Firenze" parla il deputato dem Federico Gianassi, mentre per Cristina Giachi, consigliera regionale Pd e presidente della commissione cultura "pesa la mano della politica su una decisione che ignora il merito".
Amareggiato si dice anche il senatore di FdI Paolo Marcheschi. "Purtroppo è un disastro annunciato – commenta –. È fondamentale garantire la trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche, tutelare i lavoratori e assicurare la continuità di un presidio culturale imprescindibile per Firenze. Il Teatro della Toscana è vittima di scelte politiche poco trasparenti e invadenti. Serve un cambio di passo immediato". Per Paolo Bambagioni della lista Schmidt la notizia "è una sconfitta per Firenze, d’altronde ci siamo messi contro il Ministero". Duro il consigliere di Noi Moderati Luca Santarelli: "Le accuse rivolte al governo sono mistificazioni della verità: l’unica grande verità è l’incapacità di sindaca e giunta a mantenere un teatro di pregio a livello nazionale". Anche Marco Stella, capogruppo Fi in Consiglio regionale e il suo collega a Palazzo Vecchio Alberto Locchi, puntano il dito contro la sindaca: "La Pergola è vittima delle scelte irresponsabili di Funaro, abbia il coraggio di ammetterlo".
Barbara BertiNiccolò Gramigni