Commenti sui social contro i vigili per le multe, denunciati

Firenze, la polizia municipale segnala alla Procura gli insulti

Polizia municipale (foto di archivio)

Polizia municipale (foto di archivio)

Firenze, 4 giugno 2017 - I commenti sui social contro i vigili urbani per le multe stradali a raffica? Legittimi, ci mancherebbe. Ma è bene moderare i termini altrimenti a forzare le parole, presi dalla rabbia, si rischia di incorrere nel reato di oltraggio a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario’ di cui all’articolo 342 del codice penale: "Chiunque offende l’onore o il prestigio di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o di una rappresentanza di esso, o di una pubblica Autorità costituita... è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000...".

Lo sanno bene, lo stanno sperimentando sulla propria pelle i cittadini, cinque persone pare, tra cui una professoressa di un istituto superiore e un libero professionista che si sono abbandonati a scrivere commenti poco lusinghieri sulla Municipale, e che per questo gli stessi vigili urbani, dopo una rapida indagine, hanno deciso di denunciare alla procura della Repubblica, per l’oltraggio di cui sopra. Con in più la possibilità che il sindaco Nardella quereli i cinque, in nome e per conto della polizia municipale, per il reato di diffamazione a mezzo stampa.

IL PRECEDENTE DI MONTECATINI

IL PRECEDENTE DI LIVORNO

Ma qual è la notizia che ha originato i commenti ‘tranchant’ e – asseritamente – irriguardosi formulati dai cittadini? Quella riportata il 23 marzo da molti siti, oltre che dalla carta stampata, e riferita a una graduatoria del 2016 in cui Firenze compare alle spalle solo di Milano e Torino per milioni (34,6, +15%) incassati dalle contravvenzioni stradali. Dati analizzati e pubblicati in prima battuta dal mensile Quattruote. Dato rafforzato dalla quarta piazza di Firenze per quanto riguarda la spesa media in contravvenzioni (90,30 euro) per singolo cittadino.

IL CASO DI SCANDICCI

Vediamo dunque i commenti incriminati «Infami»; «Str...»; «Odio puro»; «Str...e zozzi»; «Pezzi di m...» e «Teste di c...»; «Bastardi infami»; Inutili».

Espressioni, sosterranno alcuni, entrate anche nel lessico comune, che però restano abbastanza forti. I vigili urbani di uno dei distaccamenti fiorentini, incaricati di indagare sui ‘mittenti’, in un mese e mezzo hanno rintracciato gli autori dei messaggi, di questi commenti, e anche dopo aver sentito le spiegazioni dei diretti interessati hanno ravvisato gli estremi per procedere a livello giudiziario, inviando gli atti alla procura diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo. Perché a tutto c’è un limite: quello imposto dalla legge. Naturalmente sempre che domani la magistratura riconosca che questo limite, nel caso specifico, è stato violato.

Fonti della polizia muncipale parlano di una sorta di ravvedimento di alcuni dei soggetti convocati, che si sono scusati, altri hanno invece ribadito che per loro la ‘libertà di espressione non è perseguibile’.

Giovanni Spano

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