
È considerato uno dei più importanti scultori del Novecento italiano, con una fama riconosciuta a livello internazionale. E non a...
È considerato uno dei più importanti scultori del Novecento italiano, con una fama riconosciuta a livello internazionale. E non a caso la mostra che gli dedica Pescia, sua città natale, si intitola ’Libero Andreotti a Stoccolma 1920’, ricordando la partecipazione dell’artista alla Prima Esposizione d’Arte Decorativa Italiana, tenutasi quell’anno alla Liljevalchs Konsthall della capitale svedese.
L’esposizione, che si aprirà il 19 settembre per proseguire fino al prossimo 7 gennaio, è allestita nelle stanze dello stesso Museo Libero Andreotti di Pescia, a cura di Claudia Massi e Claudio Pizzorusso.
La mostra ripercorre la partecipazione dello scultore (Pescia 1875 – Firenze 1933) all’evento di Stoccolma. Frutto di una collaborazione tra comitati italiani e svedesi, e curata da Guido Balsamo Stella ed Edward Hald, l’esposizione mise in luce il meglio delle arti applicate italiane: dai vetri ai tessuti, dalle ceramiche ai giocattoli, valorizzando l’artigianato e le tradizioni regionali.
Nella Sala 8, Andreotti espose sculture in bronzo e arredi da lui progettati, affermandosi come protagonista di un momento chiave nel confronto tra tradizione e modernità. Le opere presentate ripropongono quella esperienza storica, raccontando un capitolo fondamentale non solo del dialogo tra Italia e Svezia nelle arti decorative, ma anche una tappa centrale del percorso artistico dell’artista.
Nella foto: ’Bambina che gioca a sassetto’.