STEFANO BROGIONI
Cronaca

Le carenze del carcere. Sollicciano, ‘colpa’ del Dap. Il Tar assolve l’ex direttrice

Accolto il ricorso di Tuoni: i problemi igienici e strutturali che affliggono il penitenziario non potevano essere risolti da lei. "La struttura necessita di un intervento straordinario".

Accolto il ricorso di Tuoni: i problemi igienici e strutturali che affliggono il penitenziario non potevano essere risolti da lei. "La struttura necessita di un intervento straordinario".

Accolto il ricorso di Tuoni: i problemi igienici e strutturali che affliggono il penitenziario non potevano essere risolti da lei. "La struttura necessita di un intervento straordinario".

di Pietro MecarozziFIRENZENon era compito della ormai ex direttrice Antonella Tuoni risolvere i problemi strutturali e igienico sanitari che affliggevano (ed affliggono) il carcere di Sollicciano. È quanto si legge nella sentenza con la quale i giudici del Tar Toscana hanno accolto il ricorso della dirigente contro il provvedimento disciplinare che il Dap gli aveva impartito ad agosto 2024. Annullata anche la sanzione disciplinare della riduzione dello stipendio di un quinto di una mensilità per sei mesi. Per i giudici amministrativi, durante i numerosi sopralluoghi avvenuti nel 2024 da parte dei tecnici del ministero della Giustizia, non sono state valutate correttamente le criticità dell’istituto. Criticità che "necessitavano di interventi di manutenzione straordinaria", e che quindi "esulavano dalla sfera di competenza e di responsabilità di Tuoni", si legge.

A rimediare alle infiltrazioni di acqua nelle celle, alle cimici nei materassi, allo scrostamento delle pareti e a tutti gli altri ‘orrori’ che albergano nel penitenziario fiorentino, doveva (e deve) pensarci il Dap. E quindi il Ministero. Anche perché, come sottolineato dai legali di Tuoni, gli avvocati Giuseppe Gratteri, Domenico Iaria e Paolo Stolzi, i fondi a disposizione della direttrice nell’ultimo bilancio avevano subito anche un taglio drastico. Oltre alla mancanza di personale, l’handicap di sezioni inagibili e la gestione di una popolazione carceraria oltre i numeri consentiti. Tutti deficit che, continua la sentenza, avrebbero impedito "l’esecuzione dei necessari interventi" spettanti per legge a Tuoni.

Il tribunale amministrativo condanna infine il ministero della Giustizia "alla restituzione delle somme trattenute sullo stipendio in applicazione della sanzione disciplinare, maggiorate degli interessi". Sarà invece una consulenza tecnica d’ufficio del dottore Paolo Fais, specialista in Medicina legale, a calcolare il risarcimento del danno, che il team legale di Tuoni attesta intorno ai 30mila euro. L’incarico di Tuoni alla direzione del carcere di Sollicciano non è stato rinnovato e da febbraio scorso è stata nominata alla guida di Arezzo. La decisione è stata presa in un periodo di particolare emergenza nel sistema penitenziario fiorentino, rendendo ancora più critico il vuoto direzionale. Ad oggi il vertice del carcere rimane ancora vacante. A fine maggio, stando alle parole del sottosegretario Andrea Delmastro, dovrebbe essere nominato il nuovo numero uno, che sarà affiancato da due vice-direttrici. Intanto, però, la situazione dietro le sbarre non sembra migliorare. Nel report dell’ultima ispezione, i tecnici Asl parlano di condizioni sanitarie “preoccupanti”. Mentre da gennaio a oggi, dietro le mura del penitenziario si sono verificati tre morti: due suicidi, un 25enne egiziano che si è tolto la vita il 3 gennaio e un 39enne romeno, deceduto il 15 febbraio, e l’overdose di un 34enne italiano.