MICHELE BRANCALE
Cronaca

L’Arcivescovo Gambelli chiede alloggi per i giovani: “A Firenze riemerge sempre più il problema”

L'arcivescovo: "Siamo vicini alla ripresa del nuovo anno accademico e i ragazzi non riescono a trovare casa”

L'Arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli (Foto repertorio Germogli)

L'Arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli (Foto repertorio Germogli)

Firenze, 8 settembre 2025 - La devozione mariana è una forza profonda, che scava nel cuore e nella storia. Tanto sottovalutata dalla mentalità corrente, essa invece coinvolge e indirizza verso la giustizia di chi ha cantato che Dio "ha rovesciato i potenti dai loro troni, innalza gli umili, ricolma di beni gli affamati,  rimanda a mani vuote i ricchi", chi confida troppo in se stesso. L'Arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, nella città la cui cattedrale porta il nome di Santa Maria del Fiore come, del resto, quel punto di accoglienza che è la stazione centrale e la basilica alle sue spalle, ha colto, nella festa della Natività di Maria, quella capacità di accogliere che manca. E ha pensato agli studenti. Ha detto nella sua omelia: "Siamo vicini alla ripresa dell’anno accademico e come ogni anno a Firenze riemerge sempre più il problema dei giovani che non riescono a trovare un alloggio. Il Signore ancora oggi si manifesta nel mondo attraverso le persone più deboli e fragili e allora vorrei dire a ognuno: 'Non temere di fare spazio nella tua casa per accogliere, per offrire speranza a chi cerca faticosamente di realizzare un sogno. Dio stesso ti visiterà attraverso quella persona e ti donerà la sua vera giustizia, cioè la sua salvezza”.

È importante "lasciarci interpellare e spiazzare da quei gesti di amore gratuito che talvolta percepiamo intorno a noi, che non fanno notizia e che ci aiutano a progredire nella consapevolezza della forza del bene capace di infondere gioia e di vincere il male con la forza della mitezza e della misericordia".
Gambelli ha concluso la sua predicazione con una preghiera: "Anche noi oggi vogliamo offrirti un fiore, dicendoti il nostro desiderio di collaborare con te e con tuo Figlio nell’impegno per una pace disarmata e disarmante. Aiutaci a disarmarci da ogni atteggiamento aggressivo e violento nei confronti del nostro prossimo, fa che sappiamo perdonare di cuore quanti ci hanno fatto del male".