
Don Daniele. mostra i danni subiti e la cassaforte smurata (FotocronacheGermogli)
I ‘soliti ignoti’ hanno fatto incetta, nella notte fra venerdì e sabato scorso, nei locali della Pieve di San Martino in piazza della Chiesa ma poi potrebbero avere ‘perso’ parte del maltolto. Un colpo particolare, soprattutto per le modalità successive, quello effettuato: stando alla ricostruzione operata, i malviventi sono entrati dalla canonica forzando l’ingresso: una volta all’interno hanno portato via un portatile, un telefono cellulare e alcuni spiccioli, tutti chiusi a chiave in un cassetto che è stato forzato, e un tablet. Poi, dopo avere rovistato in altri cassetti hanno preso un paio di scarpe e alcune giacche.
Il vero obiettivo del raid, però, era la cassaforte che è stata letteralmente smurata. Al suo interno, però, per fortuna, non c’erano oggetti di valore e gli autori del furto si sono potuti appropriare solo di una somma in contanti pari a 500-600 euro circa. Ad accorgersi del ‘colpo’, il sabato mattina, la sacrestana che, arrivata in canonica, ha notato la porta aperta e la cassaforte estirpata, insieme a segni evidenti di quanto era accaduto. Subito è stata presentata la denuncia ma, a questo punto, l’episodio ha preso una piega curiosa.
Il parroco don Daniele Bani, che in quel momento si trovava in montagna in alta Italia con i ragazzi per un campo scuola, sabato mattina è stato informato del furto e si è attivato subito: "Ho parlato con un volontario della parrocchia – racconta don Daniele – e su suo consiglio ho provato a rintracciare il cellulare attraverso la funzione “cerca“. Mai avrei pensato di poterlo individuare e invece il telefono era acceso e ho scoperto che si trovava in una strada del centro. Così abbiamo poi appurato che suonava all’interno di un sottosella di uno scooter parcheggiato proprio in quella via. Allora ho fatto denuncia ai carabinieri della località in cui mi trovavo e poi subito dopo l’ho trasmessa alla stazione dei carabinieri di Sesto Fiorentino. Il comandante ha immediatamente inviato una pattuglia in zona che ha prima provato a rintracciare il proprietario dello scooter e poi, visti i tentativi inutili, ha aperto il sottosella trovando, oltre al cellulare, anche il computer e il tablet che ci erano stati sottratti e che sono stati sequestrati. Non sappiamo perché questi oggetti si trovassero lì ma adeso ci sono indagini in corso."
Fra l’altro, almeno per adesso, non è stato ancora individuato il proprietario dello scooter che potrebbe essere rubato: i carabinieri al momento stanno verificando alcune ipotesi. Gli oggetti ritrovati, ad esempio, potrebbero essere stati pronti per la ricettazione. Oltre ai carabinieri, nella canonica di San Martino è intervenuta anche la polizia scientifica per la rilevazione di eventuali impronte che potrebbero essere state lasciate dai banditi durante il colpo.