REDAZIONE FIRENZE

Infuria il blizzard. Dov’è finito il bimbo?

"Non so se la natura li ha risucchiati o se li risputerà, vivi o morti. Tutto quello che so è...

"Non so se la natura li ha risucchiati o se li risputerà, vivi o morti. Tutto quello che so è...

"Non so se la natura li ha risucchiati o se li risputerà, vivi o morti. Tutto quello che so è...

"Non so se la natura li ha risucchiati o se li risputerà, vivi o morti. Tutto quello che so è che è colpa mia. Non avrei mai dovuto portarli qui. Anche se avevo promesso a sua madre che avrei preso con me il bambino, non avrei dovuto farlo. Adesso non sarei qua, a cercare un marmocchio e una ragazza in mezzo alla neve, in mezzo al nulla". Nella desolata Alaska, una feroce tempesta di neve, il blizzard, infuria senza tregua da giorni. Bess, una giovane donna trapiantata dalla California, che sa poco della vita a quelle condizioni estreme, esce nella neve con il bambino. Si china appena un istante per allacciarsi le scarpe, e quando si rialza lui non c’è più.

Il blizzard se l’è portato via o invece il piccolo è riuscito a rifugiarsi da qualche parte? Inizia una ricerca disperata che si scontra con una natura implacabile e ostile e che coinvolge tutti gli abitanti di quella strana comunità. Tre in particolare, ognuno dei quali si è trovato per ragioni diverse a vivere ai confini del mondo: il burbero Benedict, il cui fratello è scomparso anni prima, che ama questo bambino con tutto se stesso; Cole, ubriacone razzista e misogino; Freeman, reduce del Vietnam, che si è trasferito lì da poco, per chissà quali motivi; e poi ci sono le persone che popolano il loro passato, un passato che si rifiuta di essere dimenticato e che la tempesta riporta alla luce.

Benedict, Cole e Freeman tenteranno di rintracciare Bess e il bambino. Ciascuno di loro ha un motivo ben preciso che lo ha spinto a rifugiarsi nella natura selvaggia, estrema e ingenerosa dell’Alaska tentando di trovare misericordia ai propri errori. Ma sarà possibile allontanarsi dai mostri del passato rifugiandosi lontano da tutti o quei mostri torneranno incuranti del vento polare? La scomparsa del bambino funge da catalizzatore, facendo emergere le loro fragilità e spingendoli a confrontarsi con i propri demoni interiori. Ciascuno di loro è impegnato in una caccia esteriore (alla ricerca di Bess e del bambino) e in una interiore per tentare di dare un significato all’esistenza quando si arriva "a un’età in cui il tempo è un lusso che viene a mancare" e si pensa che "sarebbe meglio fermarsi in questo preciso istante, appena prima di sapere, quando si è ancora nell’ignoranza, anche se non è che un’illusione", per fare i conti con il passato. Vingtras esplora temi universali come la colpa, la perdita, la redenzione e la ricerca di un senso nella vita.

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