
Ginevra Di Marco insieme a Francesco Magnelli, Andrea Salvadori. e Pino Gulli: il quartetto sarà a Impruneta sabato sera
L’estate di Ginevra Di Marco in musica, dopo un breve stop di metà agosto "per stare con la mia famiglia", riparte con una serie di concerti vicino Firenze, la sua città natale: sabato 23 agosto sarà in piazza Buondelmonti a Impruneta, il 28 agosto a Rignano al Parco Fluviale e l’11 settembre a Barberino Tavarnelle. Porterà tanto del suo vasto repertorio di quasi 30 anni di carriera, ma anche alcuni brani dell’ultimo album uscito a maggio, ’Kaleidoscope’, per il quale ha vinto la Targa Tenco 2025 come miglior album d’interprete.
Ginevra Di Marco, cosa vivremo in questi appuntamenti alle porte della sua Firenze?
"A Impruneta saremo in quartetto con Francesco Magnelli alle tastiere e ai ’magnellofoni’, Andrea Salvadori alla chitarra, alle corde e alla tzoura e Pino Gulli alla batteria. Con Francesco e Andrea siamo insieme da trent’anni, c’è una grande sintonia; Pino è tornato con noi dopo essere stato il primo batterista dei Csi e del primo tour. È un quartetto affiatato. Sarà un concerto che abbraccia tutta la nostra storia, con qualche brano del nuovo disco, tra canzoni d’autore, popolari dal mondo e repertorio nostro. Sarà divertente e coinvolgente".
E a Rignano?
"Lì saremo in trio con Magnelli e Salvadori. Per entrambi i concerti, non c’è una scaletta già fissata: decidiamo spesso sul momento cosa suonare in base al luogo, al pubblico, all’aria. È il bello di essere insieme da tanti anni, intendersi con uno sguardo e far partecipare attivamente i presenti. I concerti si fanno a metà col pubblico".
Ha appena vinto la Targa Tenco come interprete. Cosa significa per lei?
"È un grande orgoglio. È uno dei pochi premi che ha ancora un valore speciale, che premia l’arte, la ricerca, la parola. Essere di nuovo riconosciuta come migliore interprete mi emoziona, soprattutto per un disco denso e ricco di voci come ’Kaleidoscope’. È un riconoscimento anche collettivo, perché questo lavoro ha intrecciato tante intelligenze: dalla BabelNova Orchestra al poeta Franco Arminio fino al regista Armando Punzo".
Come si sente cambiata rispetto agli inizi della sua carriera?
"Ho acquisito consapevolezza. Dopo l’esperienza coi Csi ho sempre scelto di essere indipendente: produciamo dischi e i tour da soli. Libertà è la parola chiave. Ho deciso di camminare tracciando io stessa la strada come autrice, produttrice, cantante, interprete. Canto parole, declamo canzoni. Non ho scelto la strada più difficile: ho scelto di essere me stessa. Non sta nella mia natura stare nel mainstream o in percorsi decisi da altri. Ho scelto la libertà di non essere una cosa sola, di avere tante anime, di non essere inquadrata in un’unica immagine. E ora, alla mia età, mi godo quanto mi sono guadagnata. Sono molto orgogliosa di questo".
E il futuro?
"Per adesso portiamo avanti questo tour che traccia la nostra storia e il nostro presente per poi dedicare delle serate a questo nuovo album: se lo merita, vista anche la splendida accoglienza che ha già ottenuto da parte del pubblico".