STEFANO BROGIONI
Cronaca

Il giallo della morte di Pin. Domani la copia del telefono

L’autopsia conferma l’ipotesi del suicidio, ma resta da accertare se qualcuno lo abbia istigato. Lo smartphone potrebbe contenere gli ultimi colloqui. I figli: "Grazie a chi ci è stato vicino".

Celeste Pin, aveva 64 anni

Celeste Pin, aveva 64 anni

FIRENZEI primi risultati dell’autopsia confermano l’ipotesi iniziale, ovvero quella che l’ex calciatore della Fiorentina Celeste Pin si sia tolto la vita, probabilmente nella giornata di lunedì 21 luglio, circa 24 ore prima del ritrovamento del corpo nella sua villa di via dei Massoni. Tuttavia, l’inchiesta della procura va avanti, con la volontà di non trascurare nulla e fugare i dubbi palesati in particolare dall’ex moglie, Elena Fabbri.

In attesa dei risultati dei tossicologici (i cui tempi saranno abbastanza lunghi), domani mattina nuovo appuntamento per un accertamento di natura tecnica. Nello specifico si tratta della copia dei contenuti dello smartphone del 64enne, che la pm Silvia Zannini affiderà agli specialisti della polizia postale di via della Casella. Forse quei dati potranno ricostruire le ultime ore dell’ex difensore viola, capire il suo stato d’animo e se, come ipotizzato in una denuncia presentata dall’ex moglie, vi sia stata responsabilità di terzi dietro a quel gesto che ha lasciato sgomenta un’intera città, oltre che, ovviamente, i suoi affetti più cari.

Durante i funerali di venerdì nella chiesa di Santissima Annunziata, l’ex viola ha ricevuto l’ultimo grande abbbraccio della città in cui non era nato, ma dove aveva deciso di fermarsi dopo aver vestito per ben nove stagioni la casacca viola. Un calore che ha riscaldato il cuore dei due figli, Jonis e Niccolò, che tramite il sito ’Firenze e dintorni’ hanno detto "grazie" a "tifosi, compagni di squadra, amici calciatori, dirigenti sportivi e autorità per esserci stati vicini in modo meraviglioso nel momento dell’addio a nostro padre".

"Lui meritava tutto questo - dicono ancora Jonis e Niccolò: noi sapevamo che uomo fosse, ma leggerlo negli sguardi e tra le lacrime di chi lo ha accompagnato nel suo ultimo viaggio ci ha aiutato nel momento più doloroso della nostra vita". Pin, una volta abbandonato il mondo del calcio, pur restando un opinionista autorevole nonché tifoso, lavorava nel campo immobiliare, gestiva affari importanti. Negli ultimi giorni si era rabbuiato dopo una telefonata ricevuta e ad un appuntamento di lavoro non si era presentato.