
I Gigli hanno annunciato l’apertura nel giorno di Ferragosto
A riempire buste e carrelli per adesso sono le polemiche. Non si placa la bufera per lo shopping di Ferragosto al centro commerciale I Gigli. Un’apertura che non si vedeva da 13 anni, andata di traverso ai sindacati, pronti a incrociare le braccia dopo aver proclamato sciopero unitario. L’adesione alla protesta si preannuncia massiccia: "Non solo il commercio ma anche la ristorazione, i servizi, le pulizie", elenca Giovanni Vangi, sindacalista di lungo corso della Filcams Cgil. Tensioni e agitazione non sembrano coinvolgere solo i dipendenti ma anche le grandi catene che si stanno riorganizzando in tutta fretta per garantire l’apertura. E intanto i sindacati accusano: "Ci risulta che se un’azienda non tira su il bandone debba pagare una penale di 1500 euro – fa notare Vangi –. Sappiamo di una catena che per convincere i propri dipendenti a lavorare ha offerto un bonus di 120 euro lordi, oltre al supplemento del 30% come previsto dal contratto nazionale. Un incentivo che sarebbe valido solo per Ferragosto con la scusa che hanno ricevuto la comunicazione in ritardo. Risultato: solo 8 dipendenti su 20 hanno accettato la proposta".
Per i sindacati non è una questione economica ma di principio: "La festa non si vende – insiste il sindacalista della Filcams Cgil –. Spero in un’alta adesione, ma temo sia difficile vedere serrande abbassate al centro commerciale. Le aziende faranno leva sui tanti contratti precari e cercheranno di convincere chi non è tutelato da un contratto a tempo indeterminato". A inasprire gli animi tra gli scaffali anche il post su Facebook con cui il centro commerciale nei giorni scorsi ha annunciato l’apertura ferragostana: "Aperti a Ferragosto – si legge nel volantino pubblicitario –. E lo shopping ti premia: se fai acquisti per almeno 75 euro, ricevi una gift card da 25 euro". Un messaggio mal digerito da alcuni lavoratori: "Abbiamo portato all’attenzione della segreteria – conclude Vangi –, che alcuni commenti sono stati rimossi dai social perché criticavano la scelta". Il braccio di ferro sembra solo all’inizio. "Se lavorare nei festivi diventa la regola siamo pronti a replicare lo sciopero".
Alessandro Pistolesi