REDAZIONE FIRENZE

Giani, il cantiere-listone. In campo anche Grifoni. Saccardi e Casini in pole

L’ex primario del pronto soccorso: "Penso di poter dare una mano". Grandi manovre in casa Pd: secondo i rumors Melio nel listino bloccato.

L’ex primario del pronto soccorso: "Penso di poter dare una mano". Grandi manovre in casa Pd: secondo i rumors Melio nel listino bloccato.

L’ex primario del pronto soccorso: "Penso di poter dare una mano". Grandi manovre in casa Pd: secondo i rumors Melio nel listino bloccato.

Prime volte e possibili grandi ritorni. Prende corpo il listone a sostegno della ricandidatura del governatore uscente Eugenio Giani. Un polo laico composto da renziani, riformisti, liberal-democratici e civici che alle regionali di ottobre si presenterà senza simboli di partito (Italia Viva, +Europa, Psi e Repubblicani) con l’obiettivo dichiarato di far scattare due eletti. Tre con la promozione di un assessore in giunta di rappresentanza. Lontano dai riflettori, il leader di Iv Matteo Renzi sta blindando posti in lista nella circoscrizione di Firenze coi suoi fedelissimi: dalla vice presidente regionale uscente Stefania Saccardi al consigliere d’opposizione "costruttiva" in Palazzo Vecchio Francesco Casini. Certa la loro presenza in lista. Probabile l’ingresso in consiglio regionale per Casini laddove la campionessa di preferenze in riva d’Arno Saccardi dovesse tornare nell’esecutivo del Giani II. Ma le otto caselle dei riformisti saranno riempite anche con nomi influenti della politica fiorentina e del mondo civico.

Giani ha già trovato il suo uomo per dare voce (e portare voti) al mondo della sanità. Il dottor Stefano Grifoni sarà la quota civica nella lista dei centristi a Firenze. "Scendo in campo perché credo di poter dare una mano e farmi portavoce delle istanze, con progetti mirati, della cittadinanza, degli anziani, di medici, infermieri e tecnici - rivela a La Nazione l’ex direttore del pronto soccorso di Careggi fino al novembre ‘24 -. Alla iniziale richiesta del presidente Giani, che ringrazio, è seguito un mio periodo di riflessione. Poi mi sono detto: “Proviamoci“".

Altro nome pesante, civico anch’esso, è quello della presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida. Quasi certa la sua candidatura come quota ‘gianiana’. Sconfinando nella fantapolitica, i renziani avrebbero maturato più di un pensierino sull’ex capogruppo a Palazzo Vecchio del Terzo Polo, Mimma Dardano. Voci anche sull’ex assessore all’urbanistica e presidente del Calcio storico Elisabetta "Titta" Meucci. Una delle due dovrebbe essere in lista. I socialisti virano su Maurizio Folli, mentre al segretario regionale di +Europa Federico Eligi va la capolistura a Pisa.

Capitolo Pd: siamo entrati nella settimana decisiva per la chiusura delle liste. Deposito tassativo entro e non oltre il 12. Prima occorre il timbro della segreteria regionale in apposita direzione. Che, indiscrezione di giornata, potrebbe strategicamente essere fissata "all’ultimo tuffo" il 10 settembre per comprimere ancora di più i tempi, mettere con le spalle al muro le varie segreterie di federazione, in modo da dover accettare in blocco il pacchetto di nomi per ogni circoscrizione, azzerando gli aggiustamenti in zona Cesarini.

La questione fiorentina tiene ancora banco tra i dem. Non si placano i rumors che vedono il consigliere uscente Iacopo Melio inserito nel listino bloccato. Facoltà mai opzionata sin qui dal Pd Toscana, su cui il segretario Emiliano Fossi ancora non si è espresso.

Oggi il segretario Andrea Ceccarelli riunisce la direzione comunale per formalizzare il rilancio dei due riformisti uscenti Giachi e Vannucci, entrambi vicini alla sindaca Funaro e Nardella. Alla finestra, resta il capogruppo dem in Palazzo Vecchio Luca Milani, schleiniano "a disposizione" senza intenzione di "sgomitare". Stesso passaggio a Siena, con il segretario comunale Valenti che inserirà oggi nei sei nomi l’assessore uscente alla Sanità Simone Bezzini. Ricandidabile (e non è l’unico) solo su deroga concessa da via Forlanini, in quanto a tetto di mandati. Domani, infine, secondo vertice "operativo" del campo largo per limare il programma. Ma è il dibattito sulle liste a infuocare la partita elettorale a 40 giorni dal voto.