"Ragazzi, siete meglio di come vi dipingono”: Vecchioni superstar alla festa per San Francesco

Successo per l’evento che si è svolto a Palazzo Vecchio con la grande comunità francescana, a ottocento anni dalle stimmate del Santo. Fino a domenica tanti appuntamenti

Firenze, 11 aprile 2024 – Roberto Vecchioni è stato l’ospite d’onore della prima giornata di “Francesco live”, il meeting che porterà a Firenze fino a domenica prossima, più di mille giovani, provenienti da varie zone d’Italia e da differenti contesti culturali.

Per vivere un “bagno di futuro”, guardando al domani con gli occhi di un giovane – Francesco d’Assisi – che otto secoli fa abbracciò un sogno e ne fece una forma di vita. In un salone dei Cinquecento gremito, il professore della musica italiana ha cantato tre canzoni.

La prima è stata ‘Cappuccio rosso’: “Parla dell'epilogo di Ayse Deniz Karacagil, una ragazza turca, che ha sposato la causa curdo-siriana ed è morta in guerra – ha detto Vecchioni -. Il messaggio di queto brano è che, a volte, la vita ci pone davanti delle scelte, e l’esempio di questa ragazza, è dato dal suo coraggio. Non si può non scegliere. È andata a combattere non per se stessa o per qualcosa di materiale, ma per le proprie idee, portandole fino in fondo” ha detto Vecchioni.

Che poi ha cantato ‘Chiamami ancora amore, “perché non si deve mai smettere di sentirsi giovani e di amare. E stupisce che, dal 2011, quando scrissi dei bambini e degli uomini che arrivavano per mare sui barconi, le cose non siano ancora cambiate ”.

Ha poi cantato “Sogna ragazzo sogna” insieme al giovane Davide Scavolini. Vecchioni ha iniziato il suo intervento parlando del verbo osare: “Significa voler andare oltre, chi osa porta il mondo avanti, e voi siete chiamati a osare. Voi ragazzi siete molto meglio di come vi dipingono. In voi c’è la speranza di un mondo migliore. Noi siamo qui nel nome di Francesco d’Assisi – ha detto il cantautore – ma non possiamo fare miracoli come lui. Ma possiamo darci la mano, osare, cambiare il mondo in meglio”.

Un momento della serata: Roberto Vecchioni sul palco (New Press Photo)
Un momento della serata: Roberto Vecchioni sul palco (New Press Photo)

Il cantautore ha ascoltato le testimonianze di alcuni giovani e dialogato con loro. Valeria, una ragazza ucraina, ha parlato della guerra: “Nel nostro paese hanno distrutto case, ma soprattutto hanno distrutto sogni e speranze. Ma io non mi distruggerò, perchè non può esserci né anima né cuore se odierò”.

Vecchioni a questo proposito ha parlato dell’importanza del perdono: “Gesù in croce ha perdonato il ladrone, gli ha promesso addirittura il paradiso. Il perdono, come ha detto Papa Francesco, è il sentimento più alto, addirittura più dell’amore, della libertà, della pace”.

Ha preso poi la parola Alexander, una ragazza russa ospitata al centro Le Rondini: “Qui si guardano alle persone che ci sono dietro le barriere. Ho imparato a dire ‘buon compleanno’ in altre lingue, scoperto che siamo tutti fratelli”.

“In voi – ha detto Vecchioni – c’è la speranza del mondo. Guardo questo Salone del Cinquecento e i capolavori che raccontano la bellezza attorno a noi. Poi penso alle guerre che fuori di qui ci sono nel mondo, e mi chiedo: cosa è diventata l’umanità? Voi ragazzi dovete osare con lo spirito, non avere paura di inseguire e di realizzare i vostri sogni. Il materialismo sopprime lo spirito, mentre Francesco ci insegna che le cose più alte non hanno nulla a che vedere con la materia. Ascoltate Francesco, che è ancora oggi di una modernità infinita: continuate ad ascoltare cosa ci dice sulla natura, sul mondo, sulla pace”.

Il sindaco Dario Nardella ha portato il saluto nella città con un videomessaggio. Per l’amministrazione comunale hanno portato i saluti Maria Federica Giuliani e Cosimo Guccione. C’è stato un minuto di silenzio per le vittime e i dispersi nell’incidente di Suviana.

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