Firenze, ancora i vandali contro la colonna del Prato dello Strozzino

Ancora non era stata riparata dal raid del settembre 2022: i frammenti da restaurare sono stati buttati al centro del giardino

I pezzi della colonna spostati (o lanciati?) da qualcuno al centro del giardinetto
I pezzi della colonna spostati (o lanciati?) da qualcuno al centro del giardinetto

Firenze, 2 ottobre 2023 - C’è rabbia e frustrazione sul Monteoliveto per l’incuria e i continui raid vandalici. La colonna ottocentesca, piccolo monumento che decorava l’antico Prato dello Strozzino, non ha fatto in tempo a essere riparata dalla precedente incursione che è stata presa di mira dai teppisti.

Fu spaccata in pezzi poco più di un anno fa, la notte tra il 29 e il 30 agosto 2022, forse da un gruppo di ragazzetti ignoti che erano stati sentiti dal vicinato far baldoria nel giardinetto sui colli di Bellosguardo, come spesso capita nelle serate estive; da allora giaceva in terra frammentata in attesa di restauro.

Un episodio che destò particolare amarezza tra i residenti, perché poche settimane prima, il 27 luglio 2022, fu inaugurato il faro da tempo richiesto che illuminava il parco proprio per disincentivare azioni illecite col favore delle tenebre.

Due settimane fa, martedì 19 notte i teppisti hanno colpito di nuovo: hanno scagliato i vari pezzi al centro prato. Il vicinato si è svegliato mercoledì 20 con questa ennesima brutta sorpresa e ha segnalato l’accaduto ai carabinieri. Sul luogo sono intervenuti i militari della Compagnia di Legnaia e quelli del Nucleo artistico che, oltre a raccogliere elementi utili alle indagini, hanno provveduto ad asportare i pezzi della colonna in un deposito sicuro in attesa della sua riparazione.

Ma la furia di teppisti e incivili non si è accanita negli ultimi mesi solo contro la piccola colonna. Il piccolo giardino panoramico che, a dispetto del nome, è uno dei più romantici di Firenze – il toponimo Strozzino non si riferisce a un usuraio, bensì a un cadetto della potente famiglia Strozzi che era proprietaria di buona parte del colle – era un tempo meta di coppiette di innamorati, da dopo la pandemia invece è diventato ritrovo di bande di ragazzini che volevano sfuggire in questo angolo riparato alla noia del coprifuoco del lockdown.

Passate le restrizioni, ma non le cattive abitudini: il 27 novembre scorso qualcuno ha imbrattato l'attigua  chiesa e alcune ville circostanti con degli slogan pro Putin; le scritte furono gentilmente rimosse dai volontari degli Angeli del Bello, ma i gli imbrattatori putiniani sono tornati di nuovo a colpire con scritte filorusse la notte del 9 maggio.

La notte di San Giovanni di questa estate, invece, quando le strade si sono sgomberate dai tanti che vengono a vedere i fuochi da questa collina, i vandali si sono arrampicati sulla statua alla memoria del sacrificio del carabiniere Salvo D’Acquisto, rischiando di rovinarla. Musica trap e puzzo di spinelli fanno da sgradito sottofondo alle notti insonni del vicinato, mentre qualcuno ne approfitta per lasciare incivilmente il sacchetto della spazzatura. Che brutta fine hanno fatto i prati decantati da Montale, Foscolo e Amy Levy.

Carlo Casini

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