REDAZIONE FIRENZE

Firenze, anarchici in corteo: “Basta sgomberi”. E invadono il sagrato di Santo Spirito

Un centinaio alla manifestazione contro lo sgombero dell’edificio in via Ponte di Mezzo avvenuto nei giorni scorsi. Striscioni e fumogeni all’ingresso della basilica

La protesta degli anarchici in Santo Spirito

Firenze, 11 agosto 2023 – Un corteo di militanti anarchici e simpatizzanti, composto da un centinaio di persone, è partito alle 19.45 dai giardini di via Mariti a Firenze, per una manifestazione di protesta contro lo sgombero, avvenuto nei giorni scorsi, dell'edificio di via Ponte di Mezzo. Il corteo ha sfilato per le vie del quartiere, scandendo cori come “basta sgomberi”, dietro uno striscione con la scritta “Firenze non si vende ma si vive, si lotta, si difende. Basta sgomberi, Corsica resiste - 10 100 1000 10.000 occupazioni”.

La protesta si è conclusa intorno alle 21.10 in piazza Santo Spirito, nel centro storico: i manifestanti hanno occupato il sagrato della basilica, appendendo al portone il loro striscione, accendendo fumogeni, e protestando contro lo sfruttamento della città a fini turistici, col coro “Tourists go home”.

Per raggiungere la piazza, da via Mariti, i manifestanti hanno attraversato viale Redi e il quartiere di San Jacopino, Porta al Prato, raggiungendo San Frediano dal ponte Vespucci, e poi Santo Spirito. I manifestanti si sono fermati per qualche minuto davanti alla sede di Fratelli d'Italia in via Il Prato, che a quell'ora era chiusa e protetta dalle forze dell'ordine: “Fratelli d'Italia sono fascisti", hanno detto al megafono. Danneggiato con un petardo un cassonetto in piazza del Carmine.

Lo sgombero dell'edificio occupato in via Ponte di Mezzo, secondo i manifestanti, “è un tentativo netto - si legge in un volantino distribuito ai passanti - di far cessare qualsiasi forma di organizzazione pratica a Firenze che tenti di costruire spazi di autonomia esterni ai meccanismi della speculazione e del mercato. Nella capitale del Rinascimento, dove il turismo rappresenta una vera e propria industria pesante, la classe dirigente non può tollerare forze che si oppongono alla valorizzazione del più minuscolo metro quadro”.