
Elisa Giobbi
Firenze, 22 maggio 2025 - Una ragazza 18enne che voleva essere italiana, ma che è stata uccisa come se vivesse altrove, in Pakistan, il paese di origine della famiglia. La vicenda di Saman Abbas ispira un libro, 'Italian girl', dell'autrice Elisa Giobbi che ne trae liberamente una storia. Saman Abbas fu attirata in un tranello dalla propria famiglia e uccisa nel 2021 a Novellara (Reggio Emilia). La giovane aveva respinto un matrimonio combinato e voleva vivere come le sue coetanee italiane. Fu punita con la morte dai familiari immigrati dal Pakistan che non accettavano di abbandonare i loro retaggi culturali e lasciare libera la figlia di agire come una ragazza occidentale.

Un caso di cronaca conosciuto, che ha visto di recente la condanna in appello per omicidio e soppressione di cadavere di tutti i protagonisti di questa atroce esecuzione familiare, in primis dai genitori della ragazza. Elisa Giobbi propone nel suo lavoro un diario dell'ultimo anno di vita di Saman, della sua adolescenza e della sua vita spezzate. Il libro è stato presentato nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana insieme al presidente Eugenio Giani, con la capo di gabinetto e ideatrice della Toscana delle donne, Cristina Manetti.
La presentazione è stata accompagnata da musiche a cura di Erika Giansanti e Alessandro Calonaci. "Una narrazione lucida e toccante - ha commentato Giani - che ci ricorda ancora una volta come certe storie purtroppo accadano non soltanto in luoghi remoti, ma ancora oggi siano vicine a noi. Sono vicende che ci riguardano direttamente. Come cittadini e come istituzioni abbiamo il dovere di combattere contro qualsiasi forma di violenza e contro il tentativo di imporre logiche arcaiche e disumane, che negano i diritti delle donne e tolgono loro la libertà di scegliere e di autodeterminarsi, fino ad arrivare a sacrificarne la vita".
"Grazie a Elisa Giobbi per aver dato voce a Saman – ha detto Cristina Manetti – tradita da chi doveva proteggerla e trasmetterle i valori per il suo futuro, da quella stessa famiglia che avrebbe dovuto garantirle una vita piena e felice. La cultura è lo strumento più potente per combattere per la parità di genere e per i diritti. Il viaggio è ancora lungo, ma abbiamo il dovere di essere a fianco di ogni giovane donna che lotta per la propria libertà nel mondo".