
L'Università di Firenze
Firenze, 13 maggio 2025 – Dal supporto psicologico ai trasporti gratuiti per gli studenti, dai punti pranzo dotati di microonde al potenziamento delle navette tra plessi. Ma è soprattutto il tema abitativo quello maggiormente presente nei programmi delle liste candidate alle elezioni studentesche universitarie. Il 14 e il 15 maggio gli universitari vanno alle urne per il rinnovo dei rappresentanti negli organi centrali e periferici dell’Ateneo. Si vota dalle 9 alle 18, ma niente code ai seggi: le urne saranno virtuali, accessibili tramite la piattaforma online Eligo, utilizzando le credenziali universitarie. A sfidarsi sei liste, con idee e stili molto diversi ma con lo stesso obiettivo: rappresentare le esigenze e le istanze degli studenti in una fase complessa e piena di sfide, tra carenza di alloggi, stress e trasformazioni profonde della vita universitaria. Eccole: Udu Firenze-Sinistra Universitaria, Obiettivo Studenti-Lista Aperta, Csx-Firenze, Fronte della gioventù comunista, Azione universitaria, Studenti di sinistra.
In tutto, al voto sono chiamati 60mila elettori. Alla fine, saranno eletti ben 869 rappresentanti. E chissà se l’affluenza sarà maggiore rispetto a quanto solitamente registrato. Per la tornata elettorale per il biennio 2023-2025, votarono il 17,93 % degli elettori per il Senato e il 13,83 % per il Cda.
Ma veniamo ai programmi. Per quanto riguarda la difficoltà di trovare alloggi per i fuorisede, gli Studenti di sinistra chiedono una rapida riapertura delle residenze Caponnetto e Calamandrei e una “manutenzione appropriata” delle residenze “in condizioni fatiscenti”. Da parte sua, Lista Aperta propone “nuove forme di canone concordato, con investimenti pubblici per abbattere i costi d’accesso alla casa”. E se il Fronte della gioventù auspica addirittura “l’esproprio degli studentati di lusso” per metterli a disposizione degli “studenti che ne hanno necessità”, Azione universitaria promette di battagliare per “arrivare ad avere un numero di posti letto adeguati al numero dei fuorisede” grazie al “piano governativo per incentivare l’edilizia pubblica”.
Scorrendo tra i vari temi, ecco che Udu porta avanti un programma incentrato anche sul benessere psicologico e la salute. Chiede presidi psicologici e sportelli antiviolenza in ogni plesso, corsi per i docenti sulla salute mentale e un impegno concreto contro i disturbi alimentari. Non mancano proposte pratiche: distribuzione gratuita di assorbenti e contraccettivi, più spazi studio e rafforzamento dei trasporti pubblici. Lista Aperta vorrebbe mense più flessibili (pagamento solo per ciò che si consuma), riqualificazione degli spazi studio, prese elettriche e wi-fi funzionanti nelle aule. Ma anche più spazio allo sport universitario e tirocini di qualità. Csx nel programma si sofferma anche sul 'diritto alla movida’, inteso come “diritto alla condivisione, alla socialità, allo stare insieme la sera” e chiede anche una guardia medica per i fuorisede.
Ancora, i candidati della lista promettono di battersi per l’abolizione dell’obbligo di frequenza, sommata all’obbligatorietà di sette appelli per corso. Azione Universitaria punta ad un modello alternativo di università, con borse di studio che tornino ad essere “anche di merito, e non solo legate al reddito” e un maggior collegamento tra percorso di studi e mondo del lavoro. Tra le richieste, poi, anche quella di abbonamenti agevolati per studenti pendolari. Non solo.
La lista di centro-destra vuole che siano tenute fuori dalle aule “le follie legate all’ideologia gender” e si oppone “all’uso di simboli come schwa e asterischi nelle comunicazioni ufficiali”. Guardando alla politica estera, SdS ribadisce il suo no alle collaborazioni dell’ateneo “con entità coinvolte nel genocidio palestinese”. Aspetto sottolineato anche dal Fronte della gioventù comunista che punta alla “rescissione di ogni accordo tra l'università di Firenze e le università israeliane e ogni soggetto coinvolto nel genocidio in Palestina”.