Il ‘dente’ che ha ceduto, la trave, il pilone: quali sono le cause del crollo nel cantiere a Firenze

Nel momento del collasso gli operai stavano gettando il cemento della soletta. Le ipotesi del cedimento al vaglio degli inquirenti

Firenze, 17 febbraio 2024 – Trave o pilone, quali sono le cause che hanno determinato il crollo nel cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze? È ancora presto per dare risposte certe. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire quello che è accaduto alle ore 08:52 di venerdì 16 febbraio. Secondo alcuni esperti, comunque, le ipotesi del crollo vanno ricercate nei fogli degli ingegneri o nelle misurazioni fatte in quel cantiere. 

Nel momento del crollo gli operai stavano gettando il cemento della soletta, ovvero quello che poi rende strutturale il solaio. Questo peso aggiuntivo potrebbe – condizionale d’obbligo – aver fatto cedere il ‘dente’ sul quale la trave o il solaio poggiava che cadendo ha poi innescato un effetto domino con gli altri piani sottostanti in costruzione.

Un soccorritore calato nel cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze (Foto Marco Mori / New Press Photo)
Un soccorritore calato nel cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze (Foto Marco Mori / New Press Photo)

E allora perché il ‘dente’ ha ceduto? I motivi possono essere due: secondo un esperto in materia il disastro potrebbe essere stato innescato da una posizione sbagliata della trave sulla mensola – procedura che viene svolta in cantiere – mentre i piloni e le travi sono prefabbricati e arrivano pronti per essere montati. Un altro motivo potrebbe un’errata esecuzione del cemento armato che compone le mensole. 

Servirà tempo per capire cosa è successo nel dettaglio e a stabilirlo saranno le indagini degli enti competenti. 

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