MANUELA PLASTINA
Cronaca

Caso West Nile, indaga l’Iss. In ansia per il contagio: "Attenti a questi sintomi"

L’infettivologo Pierluigi Blanc: "Allarmarsi per cefalee e rigidità del collo". Intanto migliorano le condizioni del 75enne dimesso dall’ospedale.

Una trappola per la zanzara

Una trappola per la zanzara

di Manuela PlastinaBAGNO A RIPOLISta meglio l’uomo di Bagno a Ripoli di 75 anni ricoverato per tre settimane a Ponte a Niccheri per West Nile, diagnosi fatta dai medici e scritta nel foglio di dimissioni, anche se la Asl vuole la conferma, attesa a ore dall’Istituto Superiore di Sanità. Se l’è vista brutta, hanno detto i medici alla figlia: ce l’ha fatta grazie a un’ottima salute pregressa e al fatto che si tiene in forma. Ma dovrà affrontare una lunga riabilitazione neurologica.

Proprio le forme neurologiche son quelle che possono mettere a rischio anche la vita dei pazienti, di fronte a una malattia che non è una sconosciuta in Italia, conferma il dottor Pierluigi Blanc, infettivologo dell’Ordine dei medici. "Questa patologia è presente da tempo – spiega –; in alcune aree, come il ferrarese, l’Emilia in generale, ma anche Lombardia e Veneto, è ormai endemica da anni. Esiste un sistema di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità che monitora costantemente la diffusione del virus". Gli ultimi dati dell’ISS confermano però una crescita dei casi di infezione da West Nile: dall’inizio dell’anno, in Italia sono stati confermati 582 casi nell’uomo con 39 decessi. Solo tre sono quelli conclamati al momento in Toscana. Numerosi i dati che provengono dal Lazio (77 casi) seguito dalla Campania (74), ma anche Lombardia (24), Veneto (22), Emilia-Romagna (20).

Perché questo aumento? "Il contagio avviene esclusivamente tramite puntura di zanzara comune, in particolare la culex – spiega Blanc -. Negli ultimi anni le condizioni climatiche e ambientali hanno favorito la proliferazione delle zanzare, presenti da sempre".

La maggior parte delle persone che hanno preso il virus dalla zanzara non se ne accorge neppure: "La malattia è per lo più asintomatica o con disturbi lievi, simili a un’influenza: febbre, dolori muscolari, stanchezza. Solo in una piccola percentuale si manifestano forme neurologiche, come meningiti o encefaliti, che sono a rischio".

Quando allarmarsi? "Se compaiono sintomi compatibili con una meningite: cefalea persistente, rigidità del collo, alterazioni dello stato di coscienza. In questi casi, bisogna rivolgersi al pronto soccorso: medici e specialisti ormai per prassi fanno rientrare la ricerca del West Nile Virus tra i fattori scatenanti di queste patologie. Basta un esame diagnostico, attraverso il sangue o il liquor, per individuarlo rapidamente". Non esiste un vaccino: la prevenzione si basa sulla riduzione del rischio di punture. "È fondamentale la lotta alle zanzare, sia a livello pubblico, con bonifiche rapide nelle aree dove si registra un caso, sia a livello individuale: evitare acque stagnanti nei giardini e nei terrazzi, usare repellenti, indossare maniche lunghe. Sono buone pratiche che ci proteggono anche da altre infezioni, come la Dengue trasmessa dalla zanzara tigre, in aumento negli ultimi anni".

Nessun allarmismo, dunque, ma attenzione sì: "L’Italia – conclude Blanc – si sta tropicalizzando: le condizioni climatiche favoriscono la diffusione di malattie trasmesse da vettori. Per questo la prevenzione resta la nostra arma più efficace".