REDAZIONE FIRENZE

Cantieri come funghi, è paralisi. Traffico impazzito sull’Indiano. Caos viale Europa: "Mai un vigile"

Operai impegnati in più zone: la circolazione collassa tra Scandicci e Peretola e a Gavinana. La realizzazione della sede tramviaria complica l’uscita dal viadotto di Varlungo. Ira residenti.

I tanti cantieri in città ieri mandato in tilt la circolazione in diverse zone di Firenze

I tanti cantieri in città ieri mandato in tilt la circolazione in diverse zone di Firenze

L’imbuto viale Europa a sud e da ieri, a nord, il nodo di Ponte all’Indiano. Già, perché al primo giorno di lavori sul viadotto, è stato subito il caos: traffico incagliato in entrambe le direzioni, ma soprattutto da Scandicci in direzione di Peretola, perché, in entrambe le direzioni si viaggia su una sola corsia, quella esterna.

Da ieri, infatti, è cominciato il cantiere finalizzato alla sostituzione e all’adeguamento delle barriere di sicurezza sul margine interno del ponte. Il battesimo è stato tragico, con automobilisti imbottigliati sul viadotto e ripercussioni anche sulla viabilità zona Isolotto.

Ma neanche nel quadrante opposto della città le cose vanno meglio. "Nelle ore di punta Viale Europa sembra la Via Crucis...". Lo dicono con l’ironia tagliente tipica dei fiorentini, ma i residenti di Firenze sud, quando toccano con mano i disagi creati dal nuovo cantiere della tramvia, non sorridono. Nelle loro voci c’è quel mix di rabbia e rassegnazione tipico di chi vede un quartiere simbolo della vivacità commerciale – baluardo di residenza – messo sottosopra dal pacchetto di lavori della tramvia, che nella zona si fatica ancora a vedere "come qualcosa di utile".

Da lunedì scorso, l’ultima tranche di interventi per la realizzazione della nuova linea è arrivata in fondo al viale, tra via Olanda e via del Cimitero del Pino, e i rallentamenti, le code e le strozzature sembrano essere diventati la normalità, come confermato da chi vive la zona.

Del resto, c’era da aspettarselo: la cantierizzazione, dopo essersi concentrata sull’area esterna alla strada, si è spostata sulla carreggiata, cancellando completamente una corsia per far spazio ai lavori, proprio in prossimità dell’imbocco autostradale. L’equazione è semplice: gli automobilisti appena usciti dalla tratta a pedaggio si ritrovano davanti a un imbuto.

"Caos e traffico ci sono sempre stati, ma adesso siamo al limite" – scuote la testa la titolare del bar sul lato opposto del cantiere, all’altezza di via di Badia – Con una corsia in meno, lo spazio è troppo ridotto e la ‘sequela’ di semafori aggrava la situazione".

E infatti appena scatta il rosso nelle ore di punta il tratto si paralizza. Chi scende dalla rampa autostradale e punta verso Firenze si trova davanti una carreggiata dimezzata: lo spazio ridotto blocca tutto, e l’immissione sulla strada urbana diventa una trappola già a metà discesa. Riuscire a infilarsi sembra una partita a scacchi. Giocata, anziché con le pedine, a colpi di clacson, inchiodate e imprecazioni. Lo scacco matto? Entrare sul viale bloccato senza fare danni. Se si aggiunge l’allerta caldo, l’affresco della zona diventa degno di un girone infernale: "Con tutto questo casino non si vede neanche un vigile" dice con rabbia un abitante di via Grecia, a due passi dal cantiere. "Capisco le temperature alte, ma bisogna che venga qualcuno: così non si vive più" aggiunge.

Già, perché non è solo quest’ultima tranche di lavori a far storcere il naso agli abitanti: lo stesso viale Giannotti ha visto una maxi riduzione dello spazio, con un’impennata del traffico e un crescente malcontento. Se si somma la cantierizzazione totale di Bellariva – da viale Giovine Italia ai lungarni – il cui impatto sul traffico è devastante, il risultato è logico: l’asse che va da piazza Beccaria fino a Bagno a Ripoli è diventata una gimkana, un percorso a ostacoli fatto di restringimenti, lavori, semafori, operai in strada e divieti.

E il caos non risparmia neanche gli autobus: le linee 31, 32 e 85, per via dei lavori, saranno instradate sull’itinerario via Gran Bretagna – via Portogallo – piazza Francia – via Olanda, per poi rientrare in via Danimarca.