Biglietti, fiori e striscioni al cantiere Esselunga di via Mariti: “Non si può morire così, giustizia”

La rabbia e il dolore dei cittadini per le vittime del crollo. I tifosi della Fiorentina attaccano lo striscione portato al derby contro l’Empoli: “Morire di lavoro non può essere accettato, ma in nome del profitto tutto è giustificato”

Firenze, 19 febbraio 2024 – Cartelli, biglietti, fiori, disegnimimose, candele. I cittadini di Firenze hanno lasciato di tutto davanti al cantiere Esselunga di via Mariti, dove alle ore 08:52 di venerdì 16 febbraio è avvenuto il crollo in cui sono morte cinque persone (quattro accertate, una ancora sotto le macerie).

Lo striscione dei tifosi della Fiorentina: "Morire di lavoro non può essere giustificato, ma in nome del profitto tutto è giustificato" (Foto Marco Mori / New Press Photo)
Lo striscione dei tifosi della Fiorentina: "Morire di lavoro non può essere giustificato, ma in nome del profitto tutto è giustificato" (Foto Marco Mori / New Press Photo)

Dopo averlo portato in curva allo stadio Castellani di Empoli, i tifosi della Fiorentina hanno attaccato lo striscione per le vittime alla recinzione esterna del cantiere. La scritta, di colore viola, recita: “Morire di lavoro non può essere accettato. Ma in nome del profitto tutto è giustificato”.

(Foto Marco Mori / New Press Photo)

Lasciati anche vari mazzi di fiori, candele, disegni e biglietti appoggiati alla recinzione. Su uno dei mazzi di fiori c'è scritto: “Agli eroi morti sul lavoro per colpa dei politici e dei padroni che pensano solo ad arricchirsi”. Un altro recita: “L'edilizia è un lavoro serio. Impariamo a dire no e ad accettare i no”. Su un cartello arancione la scritta “il dolore non ha colore” e “sangue del nostro sangue”. Poco distante anche uno striscione con la scritta: “Fateci un parco. Ci abbiamo sempre voluto un parco”. 

Biglietti, fiori e cartelli davanti al cantiere Esselunga di via Mariti (Foto Marco Mori / New Press Photo)
Biglietti, fiori e cartelli davanti al cantiere Esselunga di via Mariti (Foto Marco Mori / New Press Photo)

Lungo il messaggio in un altro cartello: “Sei morto nel cantiere dal tetto sei cascato schiacciato nella calce insanguinata ti ha ricoperto il viso la giacca del padrone che ti ha ucciso. Ti hanno nascosto, subito, eri per loro ormai da buttar via. Ci dicon siete uguali! Ma io vorrei sapere uguali a chi? Uguali davanti a chi? Alla legge del padrone risponderemo con la rivoluzione!”.