PAOLO GUIDOTTI
Cronaca

Borbotto, porta del parco. Apre il rifugio nel bosco

Inaugurato sul versante fiorentino il punto tappa verso Falterona e Falco. La nuova struttura, gestita da una famiglia locale, offre servizi essenziali.

L’inaugurazione nel cuore del parco nazionale delle Foreste casentinesi

L’inaugurazione nel cuore del parco nazionale delle Foreste casentinesi

Adesso il parco nazionale delle Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna ha un servizio in più. E lo ha sul versante fiorentino, finora, lo ha notato il sindaco di Pontassieve Carlo Boni, più in sordina rispetto agli "ingressi" al parco dell’Aretino e della Romagna. Ora la porta fiorentina al parco nazionale ha un bellissimo rifugio, nella zona del Borbotto, nel comune di San Godenzo. Si chiama quindi Rifugio Borbotto, e lo hanno voluto – e finanziato – Regione Toscana, Ente Parco e Unione dei Comuni Valdisieve e Valdarno. All’inaugurazione, ieri mattina, hanno partecipato in tanti. Escursionisti, amministratori locali, forze dell’ordine. E’ salita al Borbotto Serena Spinelli, assessore regionale, e con lei le consigliere regionali Fiammetta Capirossi ed Elisa Tozzi, il consigliere della Città Metropolitana Alessandro Scipioni, e i sindaci di Pontassieve, Rufina, Londa, Pelago, Reggello. A fare gli onori di casa, visibilmente soddisfatto, il sindaco di San Godenzo Emanuele Piani: "Finalmente mettiamo un tassello finora mancante, da qui entriamo fisicamente nel parco nazionale, e c’è una struttura gestita, che offre i servizi essenziali agli escursionisti che partono per il monte Falterona e il monte Falco. Creiamo un nuovo baricentro sulla parte fiorentina, e si va a completare un’offerta turistica sempre più apprezzata, in un territorio, dotato di 180 km di sentieristica CAI".

Dopo la benedizione di don Bruno, parroco di San Godenzo, numerosi interventi non solo hanno evidenziato l’importanza della struttura, costata 400mila euro e che ha avuto un iter travagliato, per problemi con l’impresa incaricata della costruzione, alla fine sostituita con ditte locali. Ma hanno toccato temi importanti. Così sia la consigliera regionale Tozzi che il presidente nazionale di Federparchi Luca Santini, ex presidente del Parco delle Foreste casentinesi, non hanno mancato di ricordare in modo critico la ferita, a pochi chilometri di distanza, dell’impianto eolico in costruzione. E il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti, assessore al turismo dell’Unione dei Comuni mugellani ha posto, davanti ai colleghi della Val di Sieve,la necessità di ritrovare forme di aggregazione tra Mugello e Val di Sieve. Il sindaco di San Godenzo era poi soddisfatto per un altro aspetto: il rifugio è stato preso in gestione da un’impresa familiare del luogo, quella di Guido Chioccolini che già gestisce a Castagno il Caffè Falterona. Del resto il presidente di Federparchi Santini lo ha sottolineato: i parchi devono promuovere anche lo sviluppo socio-economico dei territori. Perché, come ha detto il sindaco di Londa Tommaso Cuoretti, "gli abitanti dei paesi montani sono in via di estinzione".

Paolo Guidotti