STEFANO BROGIONI
Cronaca

Alle Cure nasce Casa Ginestra. Accoglienza per donne dopo il carcere

Sarà gestita da Fondazione Caritas e Comune. "Chance per reinserirsi"

Sarà gestita da Fondazione Caritas e Comune. "Chance per reinserirsi"

Sarà gestita da Fondazione Caritas e Comune. "Chance per reinserirsi"

FIRENZESi chiama “Casa Ginestra”, accoglierà donne detenute a fine pena o in misura alternativa alla detenzione. La struttura, che sorge alle Cure, gestita da Fondazione Solidarietà Caritas in convenzione con il Comune di Firenze, rappresenta una risposta importante per la situazione di detenute sole, incinte o che vivono situazioni di particolare fragilità. "Una struttura di accoglienza molto attesa che viene incontro a un’esigenza particolarmente sentita, dare casa a donne incinte, sole, fragili - spiega l’assessore al Welfare Nicola Paulesu - Crediamo molto nel ruolo fondamentale dei percorsi di reinserimento e di assistenza socio-sanitaria per coloro a cui sono state concesse misure alternative al carcere o in uscita dalla detenzione, è fondamentale potenziare questo aspetto. Nello stesso tempo dobbiamo garantire una soluzione idonea quando siamo di fronte a situazioni di vulnerabilità. Casa Ginestra risponde a questi obiettivi. Stiamo lavorando molto con Fondazione Solidarietà Caritas, da sempre impegnata su questi temi, e con tutte le realtà che operano fuori e dentro il carcere, per costruire sempre di più nuovi progetti e opportunità".

Casa Ginestra mette a disposizione quattro posti. Prevista la presenza di un educatore, di un coordinatore e dello psicologo, oltre a quella dei volontari. Partendo dall’accoglienza, dalla vicinanza e dall’ascolto, molti i servizi che saranno messi a disposizione delle ospiti, a partire dal supporto nel prendere contatti con i servizi territoriali per favorire una presa in carico a 360 gradi, fino alla possibilità di inserimento in attività di volontariato e la ricerca di opportunità di tirocinio o lavorative fino alla ricerca di un alloggio.

"La percentuale di recidiva, è dimostrato da studi certificati, è pari al 2% tra i detenuti che intraprendono percorsi alternativi, contro il 70% di chi sconta la pena fino all’ultimo giorno in carcere - spiega Marco Seracini, presidente di Fondazione Solidarietà Caritas Firenze -. Per questo dobbiamo investire su strutture come Casa Ginestra, che garantiscono percorsi personalizzati alle detenute in un momento delicato come quello della scarcerazione o del fine pena: un alloggio temporaneo e un supporto specializzato possono aiutare a riadattarsi alla vita fuori dall’istituto carcerario e favorire il reinserimento sociale e l’autonomia".