
I volti mascherati durante la protesta di ieri alla Galleria dell’Accademia
Nuova rivolta dei lavoratori interinali fiorentini che stavolta hanno scelto un ’testimonial’ d’eccezione, nientemeno che il David. La protesta è andata in scena all’Accademia con all’esterno una cinquantina di dipendenti che sono tornati a gridare la loro rabbia contro l’agenzia Dussmann e a rivendicare, come sottolinea Mario Carluccio della Usb Firenze che torna a chiedere a gran voce "l’applicazione del contratto di Federcultura al posto di quello Multiservizi".
Alcuni lavoratori sono poi entrati nel museo mostrando per qualche minuto uno striscione di protesta che recitava così: ’Firenze culla dello sfruttamento’ con la parola Rinascimento parzialmente cancellata. Il flash mob si è svolto in maniera tranquilla ma le rimostranze degli interinali non si fermano.
Carluccio punta il dito sulle buste paga: "Un interinale che ha risolto il suo contratto di lavoro a giugno ha scoperto che non gli erano stati accreditati 800 euro. Si parla di sei mesi di lavoro quindi sono più di 100 euro al mese che mancavano... Non parliamo di stipendi stellari, circa 700 euro al mese, con i quali vivere a Firenze è praticamente impossibile".
I punti chiave della protesta dei lavoratori sono riassunti gli stessi contenuti nella nota che spiegava un altro recentissimo flash mob in centro. "Rivendichiamo con forza: il riconoscimento delle maggiorazioni domenicali, così come stabilito dalla sentenza della Cassazione numero 31712/2014; chiarimenti sul mancato raggiungimento delle ore settimanali da contratto e sul mancato pagamento degli straordinari" e appunto "l’applicazione del contratto Federculture, che garantisce salari dignitosi e maggiori diritti, in linea con le recenti applicazioni di questo contratto in molti musei civici italiani, Firenze compresa".