
Una delle ultime manifestazioni promosse dal Collettivo di Fabbrica
Si preannunciano giorni bollenti per la vicenda ex Gkn, ora Qf in liquidazione. La decisione del Tribunale del 20 giugno di sgomberare lo stabilimento di viale Fratelli Cervi, su richiesta dei commissari giudiziali del procedimento di concordato preventivo a tutela dei creditori, giunge a un paio di mesi dall’arrivo delle lettere di licenziamento degli ultimi 121 operai e in attesa del responso sul concordato presentato da Qf. In queste ore le forze dell’ordine stanno definendo modi e tempi dell’intervento – che va messo in atto così come deciso dal tribunale –, anche insieme ai commissari in quanto "custodi del patrimonio della società debitrice del complesso industriale".
L’ordine di sgombero apre molteplici scenari anche perché fino ad ora si era sempre deciso di non intervenire. Ora, però, la situazione potrebbe cambiare da un momento all’altro e tale intervento potrebbe arrivare a ridosso del 9 luglio, quarto anniversario dalla chiusura della fabbrica e contestuale apertura del presidio dei lavoratori che continua ancora oggi. "Fino a che non avremo tutti gli stipendi e fino a che non tornerà il lavoro, il presidio va avanti. Del resto, se non fosse per il presidio oggi la fabbrica sarebbe un guscio vuoto e non ci sarebbe niente da custodire" fa sapere il Collettivo di Fabbrica in una nota, segnalando di "non avere comunicazioni ufficiali sulla richiesta di sgombero del presidio". L’ex delegato Rsu Dario Salvetti rincara: "Alla ex Gkn non c’è un immobile a disposizione del mercato immobiliare, c’è una fabbrica dove si devono ricreare posti di lavoro". E per il Collettivo di Fabbrica la strada è quella della reindustrializzazione dal basso con il consorzio industriale pubblico e la loro cooperativa Gff: "L’unico piano industriale che conosciamo, ad oggi, è il nostro". Tra l’altro, sul nascente consorzio, la sindaca di Firenze Sara Funaro afferma che " che siamo a buon punto".
Sul tema dell’occupazione, ieri una trentina di lavoratori (che non fanno parte del Collettivo) sono stati in Regione, ‘accolti’ dal capogruppo di FdI, Vittorio Fantozzi, e dalla consigliera Sandra Bianchini, dove hanno ufficializzato la loro richiesta rivolta al presidente Eugenio Giani e al consigliere per le crisi aziendali, Valerio Fabiani, affinché "si attivino per sviluppare, in collaborazione con Arti e con i Centri per l’impiego, corsi formativi certificati con un unico obiettivo: il ricollocamento degli ex lavoratori della Gkn, una parte dei quali prossimi alla pensione, in altre aziende della Piana, del Valdarno e del Mugello". Mentre la consigliera Bianchini si è detta "amareggiata dalla bocciatura della mozione che chiedeva alla giunta Giani di attivarsi prevedendo proprio dei corsi formativi tecnici e specialistici che fossero mirati al ricollocamento degli operai. Una bocciatura che ha dimostrato, ancora una volta, quanto la maggioranza che guida la Regione Toscana abbia affrontato questa drammatica crisi industriale in modo del tutto ideologico e anacronistico". Che il clima sia bollente, lo si capisce anche dal fatto che una delegazione del Collettivo di Fabbrica abbia improvvisato un presidio sotto la sede del Consiglio regionale. "Parlare di ricollocamento ad hoc, individuando dei criteri molto specifici, vicini a un’elezione regionale, è qualcosa che ci lascia interdetti commenta Salvetti sulla conferenza stampa.
Solidarietà al presidio dei lavoratori arriva da Rifondazione Comunista, Pap e dal gruppo consiliare di Campi a Sinistra: "Siamo e saremo al loro fianco, oggi più che mai, contro l’ingiustizia e la repressione sociale mascherata da legalità. Non lasciamoli soli". Contrari allo sgombero anche Avs che accusa il governo Meloni di "non aver fatto nulla" mentre la Fiom nazionale esprime "totale solidarietà alla lotta della ex Gkn e respinge ogni tentativo di repressione del presidio".
Barbara Berti Pier Francesco Nesti