YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Volontari in azione per i più fragili: "Una sessantina da mettere al sicuro"

Punti di accoglienza alla palestra della scuola Busoni e al palazzetto di Sovigliana

Punti di accoglienza alla palestra della scuola Busoni e al palazzetto di Sovigliana

Punti di accoglienza alla palestra della scuola Busoni e al palazzetto di Sovigliana

Al momento sono circa 60 le persone fragili da trasferire. E poi decine di mezzi da coordinare, associazioni di volontariato e sanitari mobilitati da giorni: è anche questa la sfida delicata che Empoli si prepara ad affrontare domenica. La macchina organizzativa sarà impegnata a garantire l’assistenza agli anziani allettati, persone in carrozzina, pazienti che non possono interrompere le cure. Per loro il piano scatterà già da sabato, con ambulanze, pulmini e volontari (in tutto 150) pronti agli spostamenti sicuri verso le strutture dedicate. Un dispiegamento di forze ingente.

Le persone con necessità sanitarie e socio-assistenziali saranno prese in carico dalla Protezione Civile e dal Servizio socio-sanitario: coloro che hanno fatto richiesta di aiuto all’evacuazione sono già stati contattati per raccogliere le necessità e attivare i servizi. Il piano per i trasporti assistiti richiede tempi più lunghi. Le persone che non avranno una sistemazione autonoma saranno ospitate nelle aree di accoglienza allestite a Empoli, nella palestra della scuola secondaria di primo grado Busoni e a Vinci, nel palazzetto dello sport Falcone e Borsellino in via Caduti sul Lavoro a Sovigliana.

"Alla Busoni – spiega il vicesindaco di Empoli e assessore alla Protezione Civile, Nedo Mennuti (nella foto) – allestiremo un centinaio di sedie, carrozzine e poltrone. A chi arriverà in modo autonomo verrà somministrata dalla Protezione Civile la scheda Svei, prevista da una legge nazionale. È la Scheda di Valutazione delle Esigenze Immediate, introdotta per l’assistenza in emergenza mirata a chi ha bisogni specifici. È la prima volta che la adottiamo a Empoli, un progetto pilota di cui i nostri volontari vanno fieri". Con la collaborazione della Rete di Inclusione Empolese Valdarno Valdelsa, la guida alle operazioni è stata divulgata anche attraverso un manifesto in Comunicazione Aumentativa e Alternativa, così da renderla accessibile e più comprensibile a tutti. Non sono poche, comunque, le difficoltà operative.

"Le persone che ci danno più preoccupazione sono gli allettati – dice Mennuti – coloro in carrozzina o attaccati a device e trasportati con ambulanze. Dopo le chiamate filtrate dal nostro centralino, la Asl ha fatto gli accessi domiciliari per valutare i bisogni: al momento abbiamo 22 persone da spostare in autonomia nei centri di accoglienza, 10 che necessitano di un pulmino attrezzato, 17 che andranno al centro diurno della Misericordia per ricevere assistenza infermieristica, altri 10 da trasferire nelle Rsa di Montaione e Orentano. Ma continuano ad arrivare nuove richieste". Il nodo principale resta quello delle risorse. "Non possiamo togliere le ambulanze all’118, che servono per le emergenze-urgenze. Stiamo lavorando con i mezzi e i volontari di Croce Rossa, Misericordia e Pubblica Assistenza, ma potremmo dover chiedere rinforzi ai comuni vicini".

Y.C.