
Da sinistra: Alessio Mantellassi, Andrea Abodi, Fabrizio Corsi, Rebecca Corsi, Gianmarco Lupi
Soddisfazione per la chiusura positiva della Conferenza dei Servizi preliminare, ma anche una richiesta d’aiuto a chi tiene le redini del Paese. Queste le prime reazioni dell’Empoli FC dopo le dichiarazioni del sindaco Alessio Mantellassi in merito al progetto di riqualificazione dello stadio Carlo Castellani. "Siamo contenti della dichiarazione della pubblica utilità. Si tratta di un passaggio significativo che conferma la bontà del percorso condiviso e l’accoglimento delle integrazioni presentate dalla società in seguito alle richieste degli enti preposti – si legge in una nota del club azzurro – e confidiamo che il Governo possa fare la sua parte, come fin qui ha sempre espresso, anche attraverso il lavoro e la disponibilità del ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, con il quale è avviato un dialogo positivo e costruttivo".
La società del presidente Fabrizio Corsi ringrazia l’amministrazione comunale e tutti i soggetti coinvolti per la disponibilità e per il metodo adottato e si concentra sul futuro. "Adesso guardiamo con fiducia ai prossimi step previsti, proseguendo il lavoro di definizione della squadra dei partner che ci affiancheranno – si legge ancora nella nota –. Il restyling dello stadio rappresenta una grande opportunità, oltre che per il Club, anche per città e territorio. Un intervento che vuole offrire a Empoli una struttura moderna, accogliente e altamente sostenibile, capace di generare spazi e servizi di qualità".
Quando il via del cantiere? "Se tutto procederà come da programma, l’avvio dei lavori è previsto per il 2026. Un passo decisivo, che porta dove mai eravamo arrivati in termini di riqualificazione dell’impianto cittadino – conclude l’Empoli FC –. La riqualificazione dello stadio avrà un significativo impatto sulla zona, con lavori importanti per il quartiere di Serravalle e conseguenti ricadute positive. Un intervento che andrà a creare una ridefinizione di alcuni aspetti logistici legati ai flussi di traffico, con la creazione di un parco pubblico nell’area che ospita il Sussidiario".