REDAZIONE EMPOLI

On line video rubati dalle telecamere. Scoperta-choc dell’azienda Yarix

L’inchiesta di Treviso: un nuovo inquietante fronte dello sfruttamento digitale si apre sul web

La scoperta è stata fatta da Yarix, azienda trevigiana del gruppo internazionale Var (foto di repertorio)

La scoperta è stata fatta da Yarix, azienda trevigiana del gruppo internazionale Var (foto di repertorio)

Treviso, 4 settembre 2025 – Dopo le «mogli» esposte senza la loro volontà attraverso forum e siti sul web, compare su internet ora lo sfruttamento commerciale di riprese intime, rubate dagli impianti di videosorveglianza in giro per il mondo. Alberghi, stanze da letto, spogliatoi, studi medici e centri estetici, momenti intimi o imbarazzanti, e comunque privati, messi in vendita a prezzi variabili. Il tutto avviene in un portale facilmente accessibile attraverso i motori di ricerca, con migliaia di registrazioni audiovideo trafugate illecitamente da oltre 2.000 impianti di sorveglianza. A scoprirlo un’azienda trevigiana, la Yarix, centro di competenza per la cybersecurity all’interno del gruppo internazionale Var Group. Yarix ha segnalato la scoperta tramite il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica (Cosc) di Venezia alla Polizia Postale del Veneto, con la quale ha firmato un Protocollo di Intesa dal 2016, e ha già collaborato per diverse inchieste.

Il team di Cyber Threat Intelligence sta monitorando il portale e conducendo ulteriori analisi utili all’indagine. Attivo almeno da dicembre 2024, il portale consente di visualizzare gratuitamente brevi estratti delle registrazioni, offrendo poi la possibilità di acquistare l’accesso alla videocamera per ulteriori contenuti, ma anche per ottenerne il controllo. Analizzando gli ID delle videocamere - ossia gli indirizzi univoci che si generano per la ‘messa in retè degli apparecchi - è stato possibile stabilire che le registrazioni messe in vendita provengono da paesi vari come Francia, Germania, Russia, Ucraina, Messico e Argentina. Attualmente, per l’Italia sono stati invece identificati circa 150 video. Il sito propone formule a pagamento con tariffe variabili in base alla popolarità e al numero di visualizzazioni dei video. Il prezzo per ciascuno di essi varia da circa 20 a 575 dollari. Tra questi, alcuni sono stati visualizzati oltre 20.000 volte. Il sito è facilmente accessibile attraverso i consueti motori di ricerca, appartiene cioè al cosiddetto «clear web».

Sono migliaia le registrazioni audiovideo, di momenti intimi ma anche esplicitamente a sfondo pornografico. Tramite un bot sull’applicazione di messaggistica Telegram, costruito ad hoc, è possibile acquistare l’accesso ad una o più videocamere. L’esplorazione dei contenuti può essere eseguita come in una normale barra di ricerca attraverso dei tag, le «etichette digitali» che selezionano il contenuto in base alla richiesta. Per quanto riguarda la localizzazione e la gestione del sito, il dominio del portale è registrato alle Isole Tonga, nel Sud Pacifico, caratterizzato dal suffisso «.to». Con ogni probabilità una scelta del genere ha ragioni legate all’anonimato del gestore e alla flessibilità legale. Alcuni Stati infatti non richiedono verifiche rigorose sull’identità dell’acquirente del dominio web, e spesso non hanno accordi di cooperazione legale con altri Stati, oppure hanno leggi meno restrittive in materia di privacy e contenuti online.

Nella sezione «About» del sito i proprietari rivendicano un obiettivo quasi civile, ossia quello di «attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema della fuga di dati personali, causata da imperfezioni nell’hardware e nel software». Sta di fatto però che le immagini risultano in vendita, e non ritraggono ambienti «neutri», come negozi o luoghi pubblici, nei quali la videosorveglianza viene attivata per ragioni di sicurezza. C’è da stabilire anche se la totalità dei video provenga da hidden camera e da vittime inconsapevoli. Non si scarta l’ipotesi che, a fianco dei video autentici, possano essere state caricate registrazioni e dirette con attori di film porno, allo scopo di attirare più utenti e più sottoscrizioni a pagamento.