
Il vicesindaco Marco Pierini
Il Chianti ha tradizionalmente una notevole presenza ebraica (basti pensare, per rimanere a Montespertoli, a don Lorenzo Milani e Sidney Sonnino), e la polemica sul conflitto israelo-palestinese sta assumendo toni accesi a Montespertoli. Con una lettera aperta indirizzata al Comune, il Coordinamento Montespertoli con la Palestina attacca l’amministrazione dicendo che il silenzio è complicità con i massacri a Gaza.
Due le situazioni che il coordinamento tiene per basi: l’iniziativa promossa dal Comune nell’ambito della Mostra del Chianti 2025, finalizzata a far conoscere vini israeliani provenienti dalla regione di Ramat HaNegev, e le posizioni pubbliche del vicesindaco Marco Pierini, che - si spiega nella lettera - si definisce "sionista" (con la precisazione che non si vuole attaccare in sé la persona). Accuse respinte al mittente da Pierini che fa parte di “Sinistra per Israele Due Popoli Due Stati“. In sua difesa e a difesa dell’operato della maggioranza è intervenuto il gruppo consiliare Vivo Montespertoli, che a proposito dell’attacco di Coordinamento Montespertoli parla di "una tempistica, quella scelta, che è provocatoria e che crediamo non abbia realmente alcun interesse a costruire dialogo".
A riprova, il gruppo ha confermato che al Coordinamento era stato garantito un incontro per avviare un confronto positivo. "Vivo Montespertoli" condanna la guerra a Gaza e le conseguenze per i civili e presenterà una mozione per far aderire il Comune al coordinamento degli enti locali per i diritti del popolo palestinese. Poi c’è la questione personale di Marco Pierini.
Contattato in merito, il vicesindaco ha detto: "Ringrazio il gruppo di maggioranza per l’attestato di stima che mi ha rivolto dopo l’ennesimo attacco subito. Sono sionista perché credo che Israele abbia diritto a esistere e da persona di sinistra ritengo - come tanti - che non ci sia contraddizione tra questo e il voler vedere la nascita di uno Stato palestinese che viva a fianco di Israele. Chi mi attacca evidentemente non crede come me nella soluzione dei due Stati, mia bussola da sempre. Ho partecipato di persona a innumerevoli manifestazioni contro il governo Netanyahu a Gerusalemme e a Tel Aviv sotto bandiere israeliane e palestinesi e non prendo lezioni da chi coltiva ossessioni anziché battersi per la pace e il dialogo tra i due popoli, obiettivo che ho a cuore più di ogni altra cosa. Se invece di attaccare l’amministrazione queste persone si spendessero per sostenere gli israeliani contro Netanyahu e i palestinesi contro Hamas farebbero un servizio migliore alla causa che dicono di sostenere. Se cambiano idea mi troveranno comunque lì".
Andrea Ciappi