
Il divulgatore e docente universitario, noto volto di ’Striscia’, ha parlato di sicurezza e prospettive "Anche quando è stata inventata la ruota, qualcuno guardava indietro. Non possiamo lasciarci travolgere".
Giornata ricca di spunti all’edizione inaugurale di "Viareggio Digital", andata in scena ieri in piazza Palombari nell’ambito dell’ampio cartellone di "Yachting Destination Events". In una bella cornice di pubblico, arricchita dalla presenza della mascotte ufficiale "Vid", al villaggio della manifestazione si sono alternati divulgatori, rappresentanti delle aziende e del mondo dell’innovazione, per un appuntamento serrato e interamente dedicato al mondo digitale e della tecnologia.
Grande attesa per l’ospite speciale della mattinata, il docente universitario, divulgatore digitale e volto tv (collabora con ’Striscia La Notizia’) Marco Camisani Calzolari, che ha parlato principalmente dei rischi legati a una scarsa educazione alla fruizione del web da parte di cittadini e imprese. Non sono soltanto i privati a incorrere in frequenti tentativi di truffa – tre miliardi di attacchi nell’ultimo anno – ma anche le aziende: il 60 per cento delle imprese italiane hanno subìto attacchi digitali, e una buona fetta sono andate incontro al fallimento. "Non diamo la giusta importanza alla sicurezza digitale – ha spiegato il divulgatore –; nello specifico, non difendiamo a sufficienza le nostre password, che infatti sono note e a disposizione del web. Facciamo confluire su internet tutti i nostri dati, carichiamo online le nostre foto senza più stamparle, e quando ce li rubano, siamo disposti a pagare qualsiasi cifra per riaverli indietro. Tutto perché non ci difendiamo abbastanza".
Truffe online, fuffa guru, furti di dati. La chiave, per difendersi, è ricordare che nessuno regala nulla: "Se vi raccontano che in cinque minuti potrete diventare esperti di qualcosa, non è vero. Se vi offrono smartphone in sconto, non è vero. Perché dovrebbero farlo? Ricordiamoci sempre che i truffatori online si basano su tre concetti: urgenza, vantaggio sproporzionato e forte emotività".
E poi c’è l’intelligenza artificiale, una rivoluzione che apre prospettive enormi "non solo dal punto di vista digitale – ha sottolineato Camisani Calzolari – ma anche sociale. L’Ai non è intelligente, è stupida: agisce solo scegliendo l’opzione più probabile. Ma in quasi tutti i lavori, saremo sostituibili e quindi sostituiti. È un fenomeno che andrebbe governato a livello internazionale. Dobbiamo posizionarci in modo da non essere sostituibili e imparare a governare l’innovazione, senza rifiutarla".
DanMan