Stazzema (Lucca), 12 agosto 2025 – L'assenza di rappresentanti del governo alla commemorazione della strage nazifascista di Sant'Anna di Stazzema "è un segno del disprezzo verso questo luogo”.
Queste le durissime parole del sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, a margine delle celebrazioni dell'anniversario dell'eccidio di Sant'Anna nel quale morirono 560 persone. Le celebrazioni per ricordare gli 81 anni della strage hanno compreso la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti di Sant'Anna, Marzabotto, Lidice e Oradour, e la messa sulla piazza della chiesa officiata dall’arcivescovo di Pisa Saverio Cannistrá e dai parroci della Versilia (la Versilia infatti, pur in provincia di Lucca, è un vicariato dell’Arcidiocesi di Pisa).
Al Sacrario è stato resa onore alla memoria dei martiri di Sant'Anna con la deposizione di una corona di alloro e si sono tenute le orazioni dello stesso sindaco Verona, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e del presidente dell'associazione Martiri, Umberto Mancini. Ospite per l'orazione ufficiale la sindaca di Genova Silvia Salis. A chiudere il saluto dei ragazzi italo-tedeschi del Campo della Pace 2025 e il coro delle voci bianche del Festival Pucciciniano.

"In questi luoghi – ha detto ancora Verona – è nata la Repubblica italiana, è nata la nostra Costituzione, e credo che in un contesto mondiale come questo dove quello che è accaduto a Sant'Anna può essere paragonato a quello che sta accadendo a Gaza, forse era opportuno che rappresentanti del governo fossero presenti e ascoltassero. E vedessero anche anche qua c'è la bandiera della Palestina: noi riconosciamo la Palestina come Stato".
Il riferimento di Verona è alla grande bandiera della Palestina portata dai volontari del Forum della Pace della Versilia, per testimoniare la vicinanza al popolo palestinese in virtù di quanto sta accadendo all'interno della Striscia di Gaza. La bandiera palestinese è stata poi issata sull'asta di metallo di fronte all'Ossario delle vittime dell'Eccidio di Sant'Anna insieme alle bandiere istituzionali di Italia e Unione europea.
L’orazione della sindaca Salis
"La Resistenza non è un capitolo chiuso: la Resistenza è un muscolo" da allenare. Lo ha sottolineato la sindaca di Genova, Silvia Salis, durante l'orazione tenuta nel corso della commemorazione della strage di Sant'Anna di Stazzema. Il 12 agosto del 1944 "hanno perso la possibilità di crescere, amare, studiare, viaggiare e sognare 130 bambini. E con loro altre 430 persone: 560 anime disarmate, vittime di un attacco disumano da parte dei nazisti e di alcuni collaborazionisti italiani. Non fu una rappresaglia e meno che mai una battaglia, fu una strage. Una barbarie che 81 anni fa segnò in modo indelebile la nostra storia". Fu "un crimine che non ha nome, che non può trovare spiegazioni, se non in quella follia cieca e assolutista che il nazifascismo imponeva".
Salis, quindi, ha aggiunto di essere "in questo luogo sacro, non per ricordare", ma "per non dimenticare. Non è la stessa cosa. Ricordare è un'azione che appartiene alla mente. Non dimenticare appartiene anche al cuore". Per questo, ha osservato, "siamo qui per scegliere. Scegliere da che parte stare". In questo senso "la memoria della Resistenza è la nostra memoria, è la memoria di chi ha lottato per sconfiggere il fascismo e il nazismo. Com'è cominciato quell'orrore? Non con i carri armati o le bombe. Con le parole, con il consenso di alcuni, ma soprattutto con l'indifferenza degli altri. Molti si girarono dall'altra parte, non tutti certo, e tanti pagarono un prezzo altissimo per questo, ma molti si piegarono o si abituarono. E il fascismo si nutrì di questo silenzio".