
Scoperta la lapide in ricordo della giornalista Donatella Francesconi, scomparsa a causa di una malattia Riposa nel sacrario delle vittime della strage
Quella fotografia scattata di fronte al computer e incisa sul marmo della lapide solo una piccola scritta: “La giornalista Donatella Francesconi“. Così, com’era conosciuta da tutti. Per quel mestiere che non risparmia niente, e che, per lei, era diventato vita. Al giornalismo Donatella Francesconi ha dedicato tutta se stessa, anche quando la malattia ha cominciato a correre più forte delle sue dita sul telefono, dove prendeva appunti su tutto. Fino all’ultimo, ha raccontato di Viareggio e della Versilia cercando di dare voce a chi non trovava ascolto. "Un punto di riferimento per tutti" l’ha ricordata la presidente della Croce Verde Carla Vivoli.
Le spoglie di Donatella Francesconi ieri, con una cerimonia intima, sono state tumulate nel sacrario delle vittime della strage del 29 giugno. Che per Francesconi non è stata solo una storia da raccontare, ma un’inchiesta civile. Seguita in questi sedici anni senza mai perdere un passo, senza mai arretrare di mezzo. Ostinata a cercare la verità, come unica strada per la giustizia.
Riposerà accanto alla memoria di Emanuela Menichetti, tre le trentadue vittime di quell’inferno. "Ricordo ancora la prima volta che Donatella venne a casa nostra" ha raccontato la mamma di Emanuela, Daniela Rombi. "Tre tutte le sedie libere intorno al tavolo – prosegue Rombi – finì per sedersi inconsapevolmente in quello che è sempre stato il posto di Emanuela". "Da quel momento – ha concluso – ho capito che Donatella era una di noi. È stata con noi in ogni momento, e resterà con noi. Per sempre".